Bomba in Sicilia: Crocetta licenzia Zichichi e Battiato. L’uno farnetica di raggi cosmici, l’altro offende le Istituzioni. E il cantautore cadde sulle “troie in parlamento”
Due in colpo solo. Mezzogiorno di fuoco per il Parlamento Siciliano, che a poche ore dalla convocazione dell’aula si trova davanti alla notizia bomba: il Presidente Rosario Crocetta licenzia i chiacchieratissimi assessori, Antonino Zichichi, ai Beni Culturali, e Franco Battiato, al Turismo e Spettacolo. Escono così di scena lo scienziato e il musicista, contestati fin […]
Due in colpo solo. Mezzogiorno di fuoco per il Parlamento Siciliano, che a poche ore dalla convocazione dell’aula si trova davanti alla notizia bomba: il Presidente Rosario Crocetta licenzia i chiacchieratissimi assessori, Antonino Zichichi, ai Beni Culturali, e Franco Battiato, al Turismo e Spettacolo. Escono così di scena lo scienziato e il musicista, contestati fin dal primo giorno del loro insediamento per motivazioni varie e spesso similari: uno stava sempre in tournée e mai in assessorato, l’altro non si muoveva da Ginevra; quello snobbava la politica e intendeva occuparsi di spettacoli ma non di turismo; quell’altro parlava solo di Archimede e masticava poco e niente di gestione di musei e patrimonio storico-artistico. Insomma, due figure scelte probabilmente per la loro forza mediatica, ma niente affatto calate nel ruolo.
Della possibilità di allontanare Zichichi Crocetta aveva già parlato un po’ di giorni fa, ma con toni morbidi e senza di fatto passare all’azione. Oggi la decisione. Accompagnata da parole taglienti, quasi liberatorie: “Di Zichichi non se ne poteva più, bisognava lavorare e invece lui parlava di raggi cosmici. Forse, sarebbe stato meglio utilizzarlo come esperto”. Già, forse. Intuirlo prima no? Quanto a Battiato, la faccenda è più complessa e si lega all’infelice uscita di ieri nella sede del parlamento europeo, che aveva fatto indignare parlamentari, politici, alte cariche istituzionali e anche tanti cittadini. Perché va bene essere controcorrente, libero e ultra critico, ma il rispetto per le Istituzioni, a maggior ragione da parte di un uomo di governo, è cosa che non deve mancare. “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È inaccettabile. Sarebbe meglio che si aprissero un casino“: così sentenziava Battiato, da Bruxelles, riferendosi all’Italia.
Indignazione esplosa ovunque, tra giornali, tv, web, social network, e soprattutto a Palazzo Madama e Montecitorio, dove i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, si esprimevano duramente contro l’infelice affermazione dell’assessore catanese. Presto arrivata la precisazione, non troppo convincente in verità: non si riferiva – pare – alle donne di questo parlamento, ma in genere ai politici corrotti di vecchie legislature. Vabè, sarà. In ogni caso un eloquio inaccettabile e un qualunquismo dispregiativo che non fa onore ad un uomo delle istituzioni ed a un intellettuale. Ma non è tutto.
Appena due giorni prima, da Parigi, dov’era in tour per un concerto all’Olympia, Battiato aveva dichiarato all’ANSA che “In Italia chi è di destra non appartiene al genere umano”. Bestie, in una parola. Gente disumana. Epiteti “gentili”, affibbiati con arroganza a buona parte del popolo italiano, eletti ed elettori. Anche n questo caso un polverone enorme e una valanga di critiche, piovute come massi sulla testa dell’imprudente (e faziosissimo) assessore-musicista.
E oggi, Crocetta non ci sta più. La misura è colma, anche per il Presidente che tanto aveva pressato per avere le due super star in giunta, difendendole, accontentandole, assecondandole. “Quando si offende il Parlamento”, ha commentato in queste ore Crocetta, riferendosi all’incidente di Bruxelles, “si offende tutto il popolo italiano e ciò non e’ consentito a nessun componente delle Istituzioni. Mi dispiace veramente molto, sono addolorato”.
E adesso, a un passo dall’annunciato rimpasto, spartono scommesse e previsioni. Stavolta, il governatore sarà un po’ più oculato? Un consiglio: meno volti da show e più pragmatismo, impegno, competenza. La Sicilia ringrazierebbe e i dirigenti dei rispettivi settori pure: che la politica orienti e affianchi l’eccellenza gestionale, nel rispetto dei ruoli. Senza ingerenze, nè sovrapposizioni, né inefficienze.
– Helga Marsala
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