Dalla guerra d’Etiopia al reggae; dal fascismo al Rastafari. Invernomuto progetta il nuovo film della serie Negus. E cerca i soldi tramite il crowdfunding

Una versione preliminare, in forma di installazione multimediale, l’avevano presentata al Pac di Ferrara, in occasione di Art Fall, a fine  2011. Poi, nel 2013, il primo video della serie, selezionato per il Premio Furla ed esposto a Bologna. Il progetto, targato Invernomuto, affonda le sue radici nella storia recente d’Italia: con Negus si fa […]

Una versione preliminare, in forma di installazione multimediale, l’avevano presentata al Pac di Ferrara, in occasione di Art Fall, a fine  2011. Poi, nel 2013, il primo video della serie, selezionato per il Premio Furla ed esposto a Bologna. Il progetto, targato Invernomuto, affonda le sue radici nella storia recente d’Italia: con Negus si fa un balzo fino all’epoca fascista, durante i l’occupazione italiana in Etiopia, per una storia ambientata a Vernasca, piccolo paese sul confine tra Milano e Bologna. Secondo tradizione, qui fu accolto un soldato ferito, sfuggito alla guerra etiope e celebrato come un eroe con una grande festa popolare; in piazza fu bruciato il fantoccio dell’imperatore Haile Selassie I, ultimo Negus d’Etiopia. Un rito rimasto nella memoria collettiva e infiltratosi addirittura nel dialetto locale, che con il termine “negus” indica una figura goffa, trasandata, da schernire. Più avanti, Haile Selassie I fu proclamato “messia nero” dal culto Rastafari, nato in Giamaica negli anni ‘30.

La fascinazione storica e antropologica che arriva da queste vicende ha guidato la ricerca di Simone BertuzziSimone Trabucchi, ovvero Invernomuto, entrambi nati a Vernasca, che al mito di Negus hanno dedicato questo progetto in progress, costruito intorno all’immagine sacra del fuoco.
A breve partirà la produzione di una nuova versione filmica, che vedrà coinvolto Lee “Scratch” Perry nei panni di maestro di cerimonia. Nato nel ’36 in Jamaica, ma residente in Svizzera, Lee Perry è una figura leggendaria della musica reggae, legato alla tradizione cultuale rastafariana. Il suo universo di simboli, riti, storie e suoni, diverrà materia iconografica e narrativa, in un video intriso di magia, folklore, storia e suggestioni musicali.

Invernomuto, Negus - Duppy Conquerors, 2012, still

Invernomuto, Negus – Duppy Conquerors, 2012, still

Ma c’è da fare i conti con le economie. E Invernomuto sceglie l’ormai diffusissima opzione del crowfunding, a cui stanno ricorrendo artisti, designer, film maker, musei e grandi kermesse internazionali (incluso il Padglione Italia alla Biennale di Venezia). Ecco così l’appello on line: basta un piccolo versamento per adottare il film e contribuire alla sua realizzazione. Il metodo è sempre lo stesso. Tante gocce nel mare, per una produzione collettiva e condivisa. I benefit per i supporter? Si va dalla semplice cartolina inviata da Vernasca – a fronte di 20 euro – fino a un viaggio andata e ritorno per Adis Abeba, con 10mila euro. Nel mezzo ci sono poster in edizione limitata firmati dagli artisti, mix tape di 90 minuti, una bandiera di Vernasca con tiratura di 3 o una copia del film, edita in 5 copie. Senza dimenticare, naturalmente, l’orgoglio di comparire tra i credits. Il futuro della produzione artistica è nel metodo “crowd”? Parrebbe proprio di sì…

– Helga Marsala

www.indiegogo.com/projects/negus-lee-scratch-perry

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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