Idea Finesettimana. Due big della pittura a Roma: l’astrazione di Sean Scully e il gesto energico di Howard Hodgkin. Mentre The Gallery Apart inaugura la nuova sede
L’art fever del venerdì sera contagia Roma, protagonista della nostra rubrica sulle idee per il fine settimana. Un’immersione vitalissima nella ricerca pittorica contemporanea da Gagosian, che ospita una selezione di tele recenti dell’artista britannico Howard Hodgkin: è la sua seconda personale a Roma, che arriva a distanza di 21 anni da quella alla British School […]
L’art fever del venerdì sera contagia Roma, protagonista della nostra rubrica sulle idee per il fine settimana. Un’immersione vitalissima nella ricerca pittorica contemporanea da Gagosian, che ospita una selezione di tele recenti dell’artista britannico Howard Hodgkin: è la sua seconda personale a Roma, che arriva a distanza di 21 anni da quella alla British School at Rome. Euforica, briosa, densissima eppure lieve, attraversata da un fuoco cromatico che incendia la figura per esporla all’astrazione, la pittura di Hodgkin conosce la dolcezza della forma e insieme la passione del gesto: i rossi, gli arancio, gli azzurri vigorosi rompono in continuazione il perimetro della cornice e la misura dell’immagine, traducendo il reale in racconto impetuoso, fra enfasi teatrale e preziosità letteraria.
Alla GNAM un altro grande maestro della pittura del ‘900, l’americano Sean Scully, due volte Turner Prize (nel 1989 e nel 1993), che approda a Roma grazie a una mostra realizzata per il Drawing Center di New York: una raccolta di opere in acrilico, nastro adesivo e grafite, prodotte tra il 1974 e il 1975, insieme a tre acquerelli e sessanta pagine di notebook. Un’astrazione lirica, la sua, che si nutre di strutture lineari, di trame fitte e regolari, di pattern rigidi, riuscendo però a trasfondervi tutta la potenza sensibile del colore; una pittura che si è nutrita della lezione di Matisse, Mondrian, Rothko e che all’analisi dello spazio come pratica architettonica ha unito quella della materia come esperienza fisica, sensuale, temporale.
Un passaggio anche alla Britsh School, per il programma Fine Arts 2012-13, diretto da Jacopo Benci: in mostra le nuove opere degli attuali residenti, i pittori Stuart Cumberland (Gb), Katy Kirbach (Usa) e Arryn Snowball (Australia), il fotografo Felix Davey (Gb), la filmmaker Yasmin Fedda (Gb/Siria), la scultrice Candida Powell-Williams (Gb) e gli architetti Natacha Boucher (Québec) e Tao Sule-DuFour (Gb). Un mix di linguaggi, stili, provenienze geografiche, come da prassi per le attività dell’Accademia.
Infine, una galleria. Cambia location The Gallery Apart, che si sposta via Francesco Negri con Missing Parts, prima personale in Italia dell’artista ceco Dominik Lang. Mostra che, inaugurando uno spazio, sul tema dello spazio si sofferma, indagando lo specifico contesto, trasformandolo e criticandolo nella sua funzione, nella sua identità, nel suo ruolo sociale. Allestimenti surreali, sospesi, in cui la figura umana abita frammenti di architetture scomposte, straniate, negate, enfatizzate.
– Helga Marsala
www.gagosian.com
www.gnam.beniculturali.it
www.bsr.ac.uk/it
www.thegalleryapart.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati