Milano Updates: a poche ore dalla chiusura Marco Trevisan, direttore di AAF, racconta ad Artribune la sua fiera. Parole d’ordine: identità e pubblico. Oltre la nicchia
Identità internazionale, ambiente dinamico, un progetto ben definito: questa la chiave del successo della terza edizione di AAF a Milano. A poche ore dalla chiusura della fiera il direttore Marco Trevisan inizia a tirare le somme di un evento che solo nella giornata di sabato ha registrato 3500 visitatori: trend di vendita in crescita, anche […]
Identità internazionale, ambiente dinamico, un progetto ben definito: questa la chiave del successo della terza edizione di AAF a Milano. A poche ore dalla chiusura della fiera il direttore Marco Trevisan inizia a tirare le somme di un evento che solo nella giornata di sabato ha registrato 3500 visitatori: trend di vendita in crescita, anche se si avverte una flessione sul prezzo medio delle singole opere vendute. Positivi i riscontri sulle novità di quest’anno – l’apertura al design e la nascita di una vetrina dedicata alle opere sotto la soglia dei cinquecento euro – che confermano ancora una volta l’approccio di AAF, volto a spingere verso il collezionismo un pubblico sempre più eterogeneo.
Ma come si colloca la fiera dell’arte accessibile nel sempre più affollato panorama fieristico internazionale? “Finchè un progetto ha un’identità molto forte c’è spazio per tutti”, commenta il direttore, che accenna alla necessità di creare sinergie tra le varie manifestazioni per dare forza ai singoli progetti.
La parola dunque a lui, Marco Trevisan, nella videointervista di Artribune.
– Manu Buttiglione
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati