Milano Updates: accessibile, ma senza esagerare. Si alza il sipario sulla nuova tappa milanese dell’Affordable Art Fair: non mancano le sorprese positive, ma nemmeno le sovrastime
Dj set dub style, prosecco a fiumi e il clima vagamente stiloso da piena Zona Tortona: a Superstudio Più si alza il sipario sulla puntata milanese dell’Affordable Art Fair, mecca del collezionismo low cost. Mille e non più mille si legge nei Vangeli apocrifi: tetto massimo cinquemila (euro) recita il testo sacro della fiera, nella […]
Dj set dub style, prosecco a fiumi e il clima vagamente stiloso da piena Zona Tortona: a Superstudio Più si alza il sipario sulla puntata milanese dell’Affordable Art Fair, mecca del collezionismo low cost. Mille e non più mille si legge nei Vangeli apocrifi: tetto massimo cinquemila (euro) recita il testo sacro della fiera, nella proposta di opere che non superino in quotazione la fatidica cifra. Guerra di nervi tra il gallerista e l’aspirante acquirente: i cartellini (democraticamente espressi) recitano cifre per lo più sovradimensionate, al punto da indurre a certi cortocircuiti tra domanda e offerta. Esordienti a quattro zeri? Esagerati! Le curiosità ad ogni modo non mancano. Un Cattelan costa troppo? Beh, c’è il Cattelan è morto di Gianmaria Giannetti, omaggio ai fantocci impiccati qualche anno fa in Piazza Cinque Giornate; Antonio Marciano regala un tuffo negli 80’s con le sue composizioni fatte di chiodini in plastica, pixel analogici old-style. Tra i prodigi della scienza e della tecnica merita una menzione Valentina Ceci: stupefacente la sua mano nel riprodurre, a biro, vecchie icone del cinema in bianco e nero; sul binario opposto viaggia, alla grande, Riccardo Varini. Le foto sono digitali, ma stampate su carta cotone assumono i caratteri propri dell’acquerello, per effetti che nel bianco e nero premiano un’estetica ammiccante ma gradevole.
– Francesco Sala
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