New York Updates: è il turno di Scope, nella nuova location around Madison Square Garden. Piglio ecumenico, occhio all’attualità spesso provocatoria, ecco foto e video dalla fiera
Ambientata per la prima volta all’interno dell’imponente e colossale Post Office accanto al celebre Madison Square Garden, Scope presenta una selezione di circa 70 gallerie tra le piu innovative, con un’offerta estremamente variegata. Sul versante orientale Art Lexing incanta con le sculture di Quin Weihong e i mandala realizzati con stickers di Ye Hongxing, Standing […]
Ambientata per la prima volta all’interno dell’imponente e colossale Post Office accanto al celebre Madison Square Garden, Scope presenta una selezione di circa 70 gallerie tra le piu innovative, con un’offerta estremamente variegata. Sul versante orientale Art Lexing incanta con le sculture di Quin Weihong e i mandala realizzati con stickers di Ye Hongxing, Standing Pine invece si affida a Kenji Sugiyma con i suoi diorama, mentre La Lanta colpisce con i minuziosi lavori di perline di Eri Imamura (raffinato craftsman giapponese).
Su quello occidentale, Thinkspace, da Culver City, porta in mostra Ana Bagayan, Yosuke Ueno, Joao Ruas, Jacub Gagnon, Stella Hultberg e Kikyz 1313, mentre Red Truck Gallery presenta i raffinati lavori sul legno di Jason Houchen. Fra i più irriverenti di tutta la fiera ci sono sicuramente i lavori di Eugenio Merino (scelto da Unix Fine Art), che si affida ad icone celebri per fare dell’umorismo alla Banksy (Damien Hirst diventa per lui il protagonista di “Artopoly”, odierno Monopoli, e il Papa risulta “Out of stock”), mentre la Gallery G-77 colpisce per l’artista Hiroko Tsuchida che presenzia alla fiera seduta con un “monile” al collo (una sorta di specchio per terra).
Infine tra le opere più delicate ed eleganti probabilmente occorre menzionare le porcellane di Maria Rubinke alla Hans Alf gallery, e i lavori di Amanda Marie presentati dalla Andenken Gallery. Fra gli italiani da ricordare il teschio di Alessandro Brighetti con la Eduardo Secci Contemporary e i paesaggi in verde di Valentina D’Amaro per la galleria Ghetta.
– Diana Di Nuzzo
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