New York Updates: top & flop nella Grande Mela in questa art week di Armory. Le cinque cose migliori e le cinque peggiori che abbiamo visto
TOP La grande partecipazione popolare all’Armory Show: nonostante il biglietto non propriamente economico (30 dollari), il primo applauso va al pubblico americano, che si conferma entusiasta e parte attiva della vita culturale della città. Fiera letteralmente sold out sabato e domenica La Coney Island ricreata da Tom Duncan allo stand della Andrew Edlin […]
TOP
La grande partecipazione popolare all’Armory Show: nonostante il biglietto non propriamente economico (30 dollari), il primo applauso va al pubblico americano, che si conferma entusiasta e parte attiva della vita culturale della città. Fiera letteralmente sold out sabato e domenica
La Coney Island ricreata da Tom Duncan allo stand della Andrew Edlin Gallery al Pier 92, Armory Show. L’artista solletica l’identità profonda dell’americano, costruendo una macchina interattiva che da vita alla spiaggia e alla famosa ruota della penisola di Brooklyn
La fiera ADAA Art Show. Penalizzata dall’affollamento e dal malinteso ruolo di “cadetta”, per molti si è visto al Park Avenue Armory il top fieristico della settimana dell’Armory
La festa a sorpresa organizzata dai gemelli graffitisti How and Nosm per i 70 anni della grande fotografa street Martha Cooper, “location” il murales su Houston and Bowery
Il dandy bohemien party nello studio dell’artista italiano Paolo Pelosini, nel cuore della Spanish Harlem, una festa d’altri tempi che a metà serata ha dovuto fare spazio a 70 casse di ostriche
FLOP
La generale accondiscendenza del clima, pochissime concessioni alla provocazione, nudi, sesso, invece si è vista un’arte allineata al mercato e ai poteri forti. Proprio a New York, dove è nato il movimento Occupy Wall Street, non si è visto nessuno che abbia detto un “no” forte al sistema dell’arte e del mercato. Nessuno ha osato nella fiera e nessuno ha osato fuori dalla fiera
La sezione focus USA per i 100 anni dell’Armory. Molti si aspettavano qualcosa di più dalla Andy Wharol Foundation che due quadri di Andy Warhol, un pallido ricordo di Duchamp e i 250 Brillo box dell’artista Charles Lutz. Un’occasione persa
L’unica segnalazione che ha ottenuto l’unanimità fra i nostri inviati: l’orrore per lo champagne caldo servito alle 11,30 di mattina all’Armory Show in bicchieri di plastica
Quando le fiere diventano troppe, alla fine tocca fare i conti pure con la carenza di location adeguate. E quindi non sono certo piaciuti gli spazi claustrofobici del piano terra di Volta, né i soffitti bassi di Scope
Il servizio taxi fuori dall’Armory: inefficiente e con troppe auto blu, che chiedevano 30 dollari per arrivare a downtown!
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