Quando l’astratto arriva a toccare lo spirituale. Josef Albers in mostra al fianco di Piero della Francesca, Signorelli, Beato Angelico: prime immagini dalla mostra perugina
Apprezzate le trasversalità, orizzontali o verticali? Vi piace vedere l’arte contemporanea esposta al fianco di quella antica, l’astratto vicino al figurativo, il concreto a confronto con il sublime? Allora questa mostra non potete perdervela. Alla Galleria Nazionale dell’Umbria arriva infatti un’ampia retrospettiva dedicata a Josef Albers, con particolare attenzione all’aspetto – poco noto – spirituale […]
Apprezzate le trasversalità, orizzontali o verticali? Vi piace vedere l’arte contemporanea esposta al fianco di quella antica, l’astratto vicino al figurativo, il concreto a confronto con il sublime? Allora questa mostra non potete perdervela. Alla Galleria Nazionale dell’Umbria arriva infatti un’ampia retrospettiva dedicata a Josef Albers, con particolare attenzione all’aspetto – poco noto – spirituale del grande pittore.
I famosi “quadrati” dell’animatore della Bauhaus, accolti fra le sale che già ospitano Piero della Francesca, Signorelli, Duccio di Buoninsegna, Beato Angelico: artefice dell’incontro il soprintendente Fabio De Chirico, il funzionario che – tante volte abbiamo ripetuto – ci piacerebbe vedere in ogni soprintendenza italiana, uno fra i pochi (se non il solo) ad aver compreso l’importanza di “aprire” musei ed archivi, farne patrimonio vivo che richiami la popolazione, senza paura di infrangere purismi ormai relegati all’archeologia teoretica. Il tutto nel rispetto della sicurezza e del buon gusto, ovviamente.
È lui l’ideatore anche di questa mostra, insieme a Nicholas Fox Weber, direttore esecutivo della Fondazione Josef e Anni Albers: mostra peraltro che si inaugura oggi – 19 marzo -, giorno in cui cade la ricorrenza dei 125 anni dalla nascita di Albers. E che ha anche una propaggine a Città di Castello, dove la Pinacoteca Comunale si concentra sulla ricchissima attività didattica dell’artista, compiuta fra il Bauhaus tedesco e l’americano Black Mountain College, nella Carolina del Nord (dove fra gli altri ebbe allievo Robert Rauschenberg). Insomma: per vedere le mostre il tempo non manca, fino al 20 giugno: intanto vi anticipiamo qualche immagine da quella perugina…
– Massimo Mattioli
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