Sarà donna e sarà in quota PDL: questione di giorni per il nuovo assessore alla cultura di Regione Lombardia. Poltrona contesa tra Valentina Aprea e la giornalista RAI Paola Ferrari, sponsorizzata Santanché
Prima una voce sola, quasi un rivolo; poi il rigagnolo si ingrossa e gorgoglia torrentizio: diventa un fiume in piena, incontrollabile, al punto che la somma di sussurri diventa un coro difficile da tacitare. Sembra fatta per Paola Ferrari, giornalista RAI ai più nota per la conduzione delle ultime stagioni della Domenica Sportiva, accreditata per […]
Prima una voce sola, quasi un rivolo; poi il rigagnolo si ingrossa e gorgoglia torrentizio: diventa un fiume in piena, incontrollabile, al punto che la somma di sussurri diventa un coro difficile da tacitare. Sembra fatta per Paola Ferrari, giornalista RAI ai più nota per la conduzione delle ultime stagioni della Domenica Sportiva, accreditata per un posto nella prossima giunta Maroni: squadra in via di definizione, benché data ormai per certa. L’ufficialità, pare, nel prossimo fine settimana: Berlusconi permettendo. Manca infatti l’avallo ultimo e definitivo del leader PDL, al momento impegnato a scrollarsi di dosso le poco amorevoli attenzioni del Tribunale di Milano.
Ma per Ferrari si tratterebbe di una mera formalità: a proporla e sostenerla caldamente sarebbe Daniela Santanché, che già nel 2008 aveva convinto al giornalista a scendere in campo per La Destra di Francesco Storace. Nella bagarre pre-elettorale per questa tornata di regionali si era ventilata una candidatura della Ferrari sul fronte PDL, ipotesi poi tramontata: la sponsorship della Santanché, che gode presso Berlusconi di altissimo credito, sarebbe ora condizione necessaria e sufficiente a garantirle comunque la poltrona. Con quale delega? Questo il nodo da sciogliere. Per competenze acquisite sul campo verrebbe immediato pensare allo sport, casella che però la Lega vorrebbe assegnare al canoista Antonio Rossi: ubi maior minor cessat, campione olimpico batte giornalista sportiva. Non ci piove. Ecco allora spuntare proprio la pista della cultura: data per più che probabile. Anche perché l’unica alternativa credibile porta al nome di Valentina Aprea: parlamentare di lungo corso, già sottosegretario all’istruzione ai tempi del ministero Moratti, chiamata in corsa dalla traballante giunta Formigoni per accollarsi una maxidelega che accorpava con la cultura la formazione professionale e, naturalmente, l’istruzione. Come sembra naturale per una dirigente scolastica prestata alla politica. Una riconferma di Aprea è tutto meno che impossibile, ed è anzi indicativa dell’indirizzo che la giunta Maroni intende seguire in campo culturale: a prescindere dal nome di chi guiderà la faccenda è da capire se si opterà per continuare sulla linea dell’accorpamento o se si sceglierà per un assessorato dedicato. Ad ogni modo trattasi di adesione formale al modello in corso d’opera nei vicini di casa che compongono il Grande Nord tanto caro a Maroni: la cultura è affare da PDL, con Michele Coppola in Piemonte e Marino Zorzato in Veneto. E Vittorio Sgarbi? Beh, il suo nome in effetti è stato fatto: ma l’ipotesi è al momento altamente improbabile. La buttiamo sui numeri, allora? Ferrari al 50%, Aprea al 40%, altri a ruota. Dove per altri intendiamo, al netto di sorprese, un solo altro. Lui. E sarebbe un’avventura da non perdere.
– Francesco Sala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati