Sbarcare a Hong Kong con le carte in regola. Come la galleria Lehmann Maupin, che si presenta con una sede griffata Rem Koolhaas
Con Lehmann Maupin, che approda nel cuore pulsante di Hong Kong, un altro tassello si aggiunge alle gallerie occidentali che sbarcano in Asia. La galleria inaugura infatti il 14 marzo la sua prima sede al di fuori di New York, affidando il compito all’artista coreana Lee Bul, classe 1964, una delle figure più conosciute della […]
Con Lehmann Maupin, che approda nel cuore pulsante di Hong Kong, un altro tassello si aggiunge alle gallerie occidentali che sbarcano in Asia. La galleria inaugura infatti il 14 marzo la sua prima sede al di fuori di New York, affidando il compito all’artista coreana Lee Bul, classe 1964, una delle figure più conosciute della sua regione a livello internazionale. La mostra personale punterà l’attenzione sul disegno, ma saranno esposte anche due sculture dipinte, la prima volta che l’artista unisce la pittura alla sua tecnica prediletta, la scultura.
La nuova galleria trova dimora nel neoclassico Pedder Building, costruito nel 1923 e unico edificio ante-guerra sopravvissuto sino ad oggi nell’area. Lehmann Maupin ha affidato la sistemazione degli spazi a Rem Koolhaas e al suo studio OMA. Si parla già di un secondo avamposto, nell’area di Aberdeen o a West Kowloon, dove sta per sorgere il nuovo distretto culturale di Hong Kong. La galleria rinnova peraltro la sua attenzione all’oriente, dopo che l’anno scorso ha firmato il suo primo contratto con un artista cinese, Liu Wei, in mostra fino al 23 marzo negli spazi di New York.
– Martina Gambillara
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati