TEFAF sbarca in Cina. La celebre fiera di Maastricht chiude un accordo con Sotheby’s (e con un gruppo cinese) per l’edizione di Pechino 2014
Un mercato che lo scorso anno ha totalizzato oltre 10 miliardi di euro di fatturato, che ne fanno il secondo al mondo, e che a tutt’oggi risulta del tutto sprovvisto di un evento di riferimento. Possibile? Parliamo del mercato cinese – e questo era abbastanza intuibile -, con riferimento all’antiquariato. Tutti dati che non potevano […]
Un mercato che lo scorso anno ha totalizzato oltre 10 miliardi di euro di fatturato, che ne fanno il secondo al mondo, e che a tutt’oggi risulta del tutto sprovvisto di un evento di riferimento. Possibile? Parliamo del mercato cinese – e questo era abbastanza intuibile -, con riferimento all’antiquariato. Tutti dati che non potevano non ingolosire il primo attore a livello globale nel settore, ovvero la fiera olandese TEFAF: che tanti menzionano come la “Art Basel” dell’antiquariato, e che quindi seguirà proprio la rassegna svizzera – che si è accaparrata Art Hong Kong – sulla Via della Seta, inaugurando nel 2014 Tefaf Beijing.
E nell’impresa la fiera basata a Maastricht sarà affiancata da un altro gigante del calibro di Sotheby’s: con una collaborazione con la joint venture fra la grande casa d’aste ed il gruppo di proprietà statale Beijing GeHua Cultural Development Group, un media conglomerate che fra l’altro ebbe un ruolo di primo piano nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino del 2008. Oltre ad aggirare le rigide normative cinesi, che ostacolano aste e fiere nella Cina continentale consentendole invece a Hong Kong, l’accordo con Gehua consentirà di usufruire delle agevolazioni fiscali legate al porto franco Tianzhu Free Trade Zone, creato alla periferia di Pechino.
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