“Tempo e denaro persi per mostre inutili”. Da Parma il tizianista Lionello Puppi spara ad alzo zero sulla mostra romana di Tiziano alle Scuderie: “Nessuna logica di contesto”
La conversazione è iperbolica, l’ambiente uno studio ricostruito dentro una sala della Galleria Nazionale di Palazzo della Pilotta, con la Lettera 22 sul tavolo, tanti libri e, sullo sfondo la proiezione di qualche slide: Tiziano e Oscar Niemeyer, Giorgione e Palladio. Quattro giganti, quattro miti per Lionello Puppi, uno dei massimi storici dell’arte italiani. A […]
La conversazione è iperbolica, l’ambiente uno studio ricostruito dentro una sala della Galleria Nazionale di Palazzo della Pilotta, con la Lettera 22 sul tavolo, tanti libri e, sullo sfondo la proiezione di qualche slide: Tiziano e Oscar Niemeyer, Giorgione e Palladio. Quattro giganti, quattro miti per Lionello Puppi, uno dei massimi storici dell’arte italiani. A Parma la Fondazione Architetti ha messo lo studioso in dialogo con Luca Mazzieri per un botta e risposta trasversale, che non ha risparmiato – e come poteva? – riferimenti alla mostra su Tiziano appena aperta presso le Scuderie del Quirinale, a Roma. Che si sono trasformati in vere e proprie stoccate.
“Si perde tempo e denaro per mostre inutili – esordisce Puppi, senza troppi giri di parole -. A Roma si sono esposti senza nessuna logica di contesto dipinti prelevati a forza da musei e gallerie prevalentemente italiani, mentre le raccolte estere hanno concesso pochissimi prestiti. Senza considerare che si sono messe a rischio le condizioni conservative di numerosi capolavori che la gente potrebbe guardarsi tranquillamente sullo schermo di un computer, come aveva intuito a suo tempo Walter Benjamin nella sua teoria sulla riproducibilità dell’opera. Quando si va ad affrontare la spesa per una mostra si dovrebbe illustrare una vicenda storica e artistica tenendo d’occhio i fattori di contesto per la comprensione dell’opera d’arte“.
Il resto è uno sguardo affettuoso e un po’ ironico sulle vite dei quattro grandi pittori e architetti: dall’idea di Tiziano di “regalo a pagamento” dei suoi quadri al presunto enorme teschio di Palladio, dalla portoghesità del brasiiano Niemeyer a Giorgione maestro “insieme” a Tiziano, e non “suo maestro”.
– Marta Santacatterina
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati