Totoassessori in salsa sicula. Chi arriva al posto di Zichichi e Battiato? Tra rumors, confessioni e previsioni, ecco un nome per i Beni Culturali: e se fosse Antonio Presti?
Archiviate dunque le esperienza degli assessorati Zichichi e Battiato, il Presidente Rosario Crocetta prova a fare ammenda, ma senza troppi drammi. Nel salotto di Daria Bignardi, su La7, ieri sera assicurava che i rapporti con “Franco” e con lo scienziato trapanese erano sereni: nulla di personale, giusto una scelta dettata da responsabilità. Chi sbaglia, perché […]
Archiviate dunque le esperienza degli assessorati Zichichi e Battiato, il Presidente Rosario Crocetta prova a fare ammenda, ma senza troppi drammi. Nel salotto di Daria Bignardi, su La7, ieri sera assicurava che i rapporti con “Franco” e con lo scienziato trapanese erano sereni: nulla di personale, giusto una scelta dettata da responsabilità. Chi sbaglia, perché troppo assente, poco qualificato o portatore sano di gaffe, va rimosso. A beneficio della collettività. E non poteva intuirlo prima, il Presidente, che si trattava di scelte fallimentari? “Ci ho provato, è andata male”.
E adesso, che accade? Si pensa ai sostituti. Ancora volti popolari, con un buon impatto mediatico? O forse figure più politiche? Tecnici o uomini delle istituzioni? Conoscendo Crocetta, la sensazione è che il tentativo sarò quello di un buon mix: nomi forti, di cui parlare nei talk show tv e sulle testate nazionali, ma che sappiano garantire qualitàe impegno politico.
Con questa convinzione, facendoci anche un giro tra i corridoi dell’Assemblea Regionale, qualche notizia l’abbiamo carpita, a poche ore dall’annuncio shock del doppio licenziamento. Non solo rumors mediatici, dunque, ma chiacchiere tra deputati e addirittura una diretta ammissione del Presidente. Il prossimo assessore siciliano con delega ai Beni Culturali? Antonio Presti: questo il nome che parrebbe consolidarsi. Il grande mecenate messinese (catanese d’adozione), papà del parco di Fiumara d’Arte e dell’Atelier sul Mare di Castel di Tusa, da decenni promotore in Sicilia dell’arte contemporanea, della poesia e della solidarietà, impegnato in un percorso creativo e sociale nel quartiere Librino, profeta della Bellezza e anima romanticamente new age, sarebbe a un passo dall’entrare in giunta.
E del resto Crocetta, come è noto, aveva già coinvolto l’amico nell’avventura elettorale delle Politiche, arruolandolo come candidato senatore nel suo nuovo partito, il Megafono, contenitore “trasversale” (per usare un eufemismo, tra ex Mpa, Udc, Grande Sud…) lanciato nel mare magnum dell’elettorato siculo, per pescare consensi a favore del Pd. Una lista capeggiata da Beppe Lumia, grande sodale di Crocetta, ex senatore Pd, ricandidato per direttissima nel nuovo partito crocettiano, bypassando le parlamentarie di Bersani. Unico eletto, tra l’altro. E Presti? Rimasto fuori, nonostante la bella campagna elettorale e i tanti consensi. Un ottimo investimento d’immagine per il Megafono, in tempi in cui la politica, a tutti i livelli, si impegna a rifarsi il maquillage scommettendo su facce nuova e perbene.
Ed eccolo Presti, perdente nella grande sfida nazionale dello scorso 28 febbraio, magari vincente in casa, appena un mese dopo. Assessore ai Beni Culturali, perché no? Uno che di cultura ha vissuto e che non è certo a digiuno di faccende gestionali e organizzative. Uno che sta sul territorio. Uno che ci crede. Più artista che manager culturale, più sognatore che politico, è vero; ma anche uno che, in virtù della recente discesa in campo e dei costanti (e a volte roventi) rapporti con le amministrazioni, conosce il valore della politica. Outsider per quanto sia, mai potremmo sentirgli pronunciare frasi in puro Battiato style: “Coi i politici non intendo relazionarmi”, “Chi sta a destra non appartiene al genere umano”, “Non mi interessa occuparmi di questioni amministrative”, “Sarò un assessore part time”, “Quante troie in parlamento”, e via tristemente cantando.
E al posto del cantautore, invece, chi ci va? Si fa il nome di Alessandro Rais, voluto da Crocetta alla dirigenza di Turismo e Spettacolo, ma che potrebbe fare il salto politico, beccandosi la nomina di assessore. E allora, la nostra previsione l’abbiamo fatta, con tanto di valutazione. Non ci resta che attendere. Mettendo nel cassetto, si spera, assenteismi, incidenti istituzionali, avventure subnucleari e irrevocabili tournée.
– Helga Marsala
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