Uomini con l’ago in mano. Non solo Vezzoli: 13 artisti-ricamatori per RAQAM, mostra che interpreta una pratica femminile per eccellenza. A Roma, tra segno e disegno
Dici ricamo e pensi a Vezzoli, a quei volti di dive immortali, impreziositi dal passaggio del filo: il rito lento della mano che traduce in segni frammenti di tempo, interpretando icone. Oppure pensi a Boetti, ai tappeti intessuti in Afghanistan da mani sconosciute, inventando cortocircuiti di simboli e microscritture geografiche. Due artisti, per una pratica […]
Dici ricamo e pensi a Vezzoli, a quei volti di dive immortali, impreziositi dal passaggio del filo: il rito lento della mano che traduce in segni frammenti di tempo, interpretando icone. Oppure pensi a Boetti, ai tappeti intessuti in Afghanistan da mani sconosciute, inventando cortocircuiti di simboli e microscritture geografiche. Due artisti, per una pratica che rimanda, immediatamente, al mondo della femminilità e al femminino: temporalità fluida, dell’ascolto, della dedizione, della cura, dell’immaginazione.
Eppure, sono ancora una volta uomini i protagonisti di RAQAM disegno e segno, nuovo progetto espositivo a cura di Jack Fisher, ospitato nel concept store romano Rossmut, nell’ambito della rassegna Storie Fumanti. Il tema è, dunque, il ricamo al maschile nell’arte, con 13 nomi coinvolti: Pasquale Altieri, Paolo Angelosanto, Gianluigi Antonelli, Maurizio Anzeri, Marco Bernardi, Max Bottino, Matia Chincarini, Diego Cinquegrana, Giovanni Gaggia, Andrea Guerzoni, Karelei, Shafiqul Kabir, Emilio Leofreddi. Installazioni, sculture, video, opere bidimensionali, che uniscono finezze artigianali e sperimentazione artistica. Un intreccio di segni incisivi, netti, flessibili, sensibili, invisibili: oggetti che, come mappature domestiche e sentimentali, raccontano mondi interiori, spostamenti concettuali, paesaggi del corpo o della natura. Una polifonia di linguaggi contemporanei, per sviscerare l’essenza di una pratica antica.
In corso fino al prossimo 30 marzo, la mostra potete iniziare a sbirciarla qui, con una fotogallery che immortala i momenti dell’opening…
– Helga Marsala
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