Brindisi a regola d’arte: fotogallery da Vinitaly, a caccia di etichette d’artista e allestimenti griffati. Dall’omaggio dell’Abruzzo a Mario Giacomelli fino alle sensuali atmosfere di Milo Manara
Monolitiche, stentoree; con tanto di piedistallo e sotto rigorosa teca in vetro, quasi si trattasse di statue preziose. Arrivano al Vinitaly le magnum di brunello con etichette d’autore frutto del progetto Artisti per Frescobaldi: la casa vinicola toscana porta nel proprio stand le bottiglie di Castel Giocondo del 2008 – non propriamente un vinello da […]
Monolitiche, stentoree; con tanto di piedistallo e sotto rigorosa teca in vetro, quasi si trattasse di statue preziose. Arrivano al Vinitaly le magnum di brunello con etichette d’autore frutto del progetto Artisti per Frescobaldi: la casa vinicola toscana porta nel proprio stand le bottiglie di Castel Giocondo del 2008 – non propriamente un vinello da aperitivo – con la triplice livrea frutto del contest che ha visto Elisa Sighicelli imporsi su Rä di Martino e Giovanni Ozzola. Un’apparizione che non esaurisce un binomio tra arte e vino: si sprecano tra i padiglioni della fiera di Verona gli ammiccamenti tra due ambiti lontani per forma ma vicinissimi nell’esaltare il lato edonistico della vita. L’abbraccio più intenso capita in terra d’Abruzzo, dove tra un assaggio di Montepulciano e una sorsata di Pecorino ci si imbatte negli scatti con cui Mario Giacomelli ha reso immortale il borgo di Scanno. In clima fumetto Monte Rossa, azienda della Franciacorta che celebra i cinquant’anni di Eva Kant con un allestimento “diaboliko”; ma anche la veneta Allegrini, che per il trentennale del valpolicella La Grola chiama in causa Milo Manara, autore della conturbante etichetta che accompagna una intrigante speciale edition. Funziona la linea disegnata da Oliviero Toscani per le cantine Terra Moretti, con il fotografo a griffare bottiglie e allestimento con risultati anche miglior di quelli che riserva per il proprio podere toscano, dove alla produzione vinicola affianca quella di olio e l’allevamento di cinta senese. Si ispira invece a Tony Cragg, con orgoglioso ricorso a legno e terra, lo stand Masi Agricola.
– Francesco Sala
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