Dal caso mediatico al giro d’affari milionario. In Spagna la parabola dell’Ecce Homo e dell’affresco trasfigurato arricchisce Cecilia Giménez con i diritti d’autore
Accade in Spagna, dove uno quei trend che viaggiano alle velocità lampo dei social network, ha fatto scattare cifre da capogiro per i diritti di un’opera fino ad allora praticamente sconosciuta. Alcuni ricorderanno il caso dell’affresco trasfigurato nell’estate 2012 dall’ottantunenne spagnola Cecilia Giménez. Il fallito tentativo del restauro aveva scatenato, tra le molte polemiche e […]
Accade in Spagna, dove uno quei trend che viaggiano alle velocità lampo dei social network, ha fatto scattare cifre da capogiro per i diritti di un’opera fino ad allora praticamente sconosciuta. Alcuni ricorderanno il caso dell’affresco trasfigurato nell’estate 2012 dall’ottantunenne spagnola Cecilia Giménez. Il fallito tentativo del restauro aveva scatenato, tra le molte polemiche e risate, la diffusione di numerossissime immagini nel web: versioni umoristiche del restauro, fotomontaggi con personaggi pubblici, video e quant’altro. Il dipinto raffigurante l’Ecce Homo, il Santuario della Misericordia che lo ospita, e la piccola comarca aragonese Campo di Borja finirono così sotto l’occhio di un ciclone mediatico, a cui non hanno saputo resistere alcuni imprenditori del luogo.
Dopo la vendita per oltre mille euro di un dipinto della signora Giménez su E-Bay, le voci ancora non confermate su una riproduzione del dipinto che finirà al Museo del Prado di Madrid, arrivano adesso anche bottiglie di vino e merchandising ufficiale. Sono già in vendita le bottiglie della marca “Ecce Homo”, registrata dall’azienda vinicola Bodegas Aragonesas, ed anche quelle del vino garnacha con etichetta disegnata dalla pseudo restauratrice per Bodegas Ruberte. Dulcis in fundo, anche la fondazione del santuraio di Borja ha registrato il marchio denominativo per la grafica del relativo merchandising.
Per quanto l’immagine del dipinto sia stata manipolata e diffusa a più riprese, e per quanto l’Ecce Homo di Elías García Martínez sia un affresco minore, resta pur sempre un’opera di dominio privato non essendo ancora trascorsi 80 anni dalla morte del suo autore. Allo stesso modo l’immagine del “restauro” a cura dalla pensionata, gode secondo lo stato spagnolo di una serie di diritti a suo appannaggio. Al ritorno d’immagine indiretto con i suoi benefici per la regione e la cittadina, si è aggiunta tutta una serie di benefici più che diretti – e più che milionari – per tutti i protagonisti della vicenda: il santuario, la pseudo restauratrice ed i discendenti del pittore dell’Ecce Homo…
– Enrichetta Cardinale Ciccotti
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