Il Madre riparte da Sol LeWitt. Cinque wall drawings realizzati per la mostra appena conclusa entrano a far parte della collezione permanente del museo napoletano
“Sono letteralmente ‘scarabocchi’ a matita che, addensandosi e rarefacendosi secondo progressioni calcolatissime, creano una forte illusione di rotondità nella sala”. Scarabocchi d’autore: ovvero del grande Sol LeWitt, così presentati da Adachiara Zevi, curatrice della mostra dell’artista americano appena conclusasi al Museo Madre di Napoli. Una conclusione che si trasforma però in una ripartenza: fra i […]
“Sono letteralmente ‘scarabocchi’ a matita che, addensandosi e rarefacendosi secondo progressioni calcolatissime, creano una forte illusione di rotondità nella sala”. Scarabocchi d’autore: ovvero del grande Sol LeWitt, così presentati da Adachiara Zevi, curatrice della mostra dell’artista americano appena conclusasi al Museo Madre di Napoli.
Una conclusione che si trasforma però in una ripartenza: fra i primi “eventi” della nuova stagione dell’istituzione partenopea, con la direzione di Andrea Viliani, c’è infatti l’ingresso nella collezione permanente di cinque wall drawings intitolati Scribbles, progettati dall’artista nel 2007, mai eseguiti precedentemente e realizzati in occasione della mostra sulle pareti del Madre da un disegnatore inviato dalla LeWitt Collection, coadiuvato da giovani assistenti locali.
Le 5 opere, cedute in comodato a lungo termine dalla stessa LeWitt Collection, si aggiungono ai due realizzati nel 2005 dall’artista per le sale del primo piano (“10.000 Lines”, 2005) e resteranno allestiti nella prima sala del terzo piano, entrando a far parte del nuovo percorso, destinato a diffondersi su tutto il Palazzo Donnaregina, della collezione permanente del museo.
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