Le menti creative minacciano di lasciare un’Italia allo sbando? Quelle spagnole lo fanno per davvero: in un anno aumenta del 65% l’emigrazione intellettuale verso gli USA
“È un vero esodo – dichiara Marta Sanchez, distributrice cinematografica spagnola che ormai vive a Brooklyn -. È una situazione molto triste, che persone di grande talento debbano lasciare il loro paese. Ma temo che oggi sia ancora più triste rimanere in Spagna”. In Italia a ogni nuova, deprimente notizia sul fronte politico, arriva puntuale […]
“È un vero esodo – dichiara Marta Sanchez, distributrice cinematografica spagnola che ormai vive a Brooklyn -. È una situazione molto triste, che persone di grande talento debbano lasciare il loro paese. Ma temo che oggi sia ancora più triste rimanere in Spagna”. In Italia a ogni nuova, deprimente notizia sul fronte politico, arriva puntuale l’intellettuale di turno che minaccia di lasciare il paese allo sbando, per calcare nuove – ovviamente lastricate d’oro a 24 carati – strade oltreconfine? Beh, in Spagna lo fanno davvero: stando ai dati della US Citizenship and Immigration Services Agency, nel 2012 le domande presentate da personaggi con “extraordinary talents” – questa la definizione – sono cresciute del 65% rispetto all’anno precedente.
Un’emormità, soprattutto se rapportata a dati precedenti, che per esempio nel 2006 vedevano gli immigrati iberici in crescita solo del 10% rispetto al 2000: e un dato che dà la descrizione plastica della crisi che ormai attanaglia la Spagna, e che si ripercuote fortemente sulle professioni culturali, fra le prime a soffrire dei massicci tagli. Con un tasso di disoccupazione al 26%, nel primo semestre del 2012 il 44% in più di lavoratori – in generale di tutte le aree – hanno lasciato il paese rispetto all’anno precedente, secondo Istituto Nazionale di Statistica di Spagna. E le altre economie in crisi, i greci, i portoghesi, e anche gli italiani? Il dato è contrastato: la crescita spagnola è infatti clamorosa perché riferita ad un dato bassissimo, visto che l’emigrazione in precedenza, soprattutto per ragioni di lingua, si rivolgeva all’America Latina. Gli italiani invece erano da sempre massicciamente presenti negli States, per cui il bilancio attuale è addirittura in negativo, sempre secondo il Migration Policy Institute di Washington. E adesso che succederà?
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