L’Earth Day 2013 a Milano profuma di buono. Tra arte sociale e urban-art la performance firmata da Mr. Wany per conto di Lush, premiata bottega di cosmetici al naturale: una doppia opera per esorcizzare l’inquinamento globale
Chi a Milano è solito passeggiare per via Dante, sull’asse che da Piazza Duomo inquadra il Castello, lo sa bene. A una certa altezza, quando già si intravede Largo Cairoli, l’aria si fa insolitamente dolciastra e invitante: merito – o colpa, fate voi – di uno dei diversi punti vendita Lush, laboratorio di cosmetici al […]
Chi a Milano è solito passeggiare per via Dante, sull’asse che da Piazza Duomo inquadra il Castello, lo sa bene. A una certa altezza, quando già si intravede Largo Cairoli, l’aria si fa insolitamente dolciastra e invitante: merito – o colpa, fate voi – di uno dei diversi punti vendita Lush, laboratorio di cosmetici al naturale, il più lontano possibile dalla massificazione industriale. Un soggetto che apre la propria soglia alla urban art. Quella di Mr. Wany, giovane all’anagrafe (classe 1978) ma autentico veterano della bomboletta: all’opera come creativo per brand di un certo peso, passando con disinvoltura da Nike ed Adidas fino a Red Bull e Coca Cola; musealizzato per la prima volta da Vittorio Sgarbi nell’ormai mitica mostra che ha portato la street art al PAC, e poi chiamato in gallerie e spazi pubblici di mezzo mondo.
Due grandi tele, l’una il rovescio dell’altra. Due immagini del pianeta: la prima verde, azzurra e sorridente; l’altra grigia e intristita: sono cartoline dal futuro, da un ipotetico 2050 che i passanti sono chiamati a immaginare scegliendo quale versione ritengono sia più rispondente alla realtà. In sostanza: vinceremo la sfida per avere un mondo più pulito e finiremo soffocati? Il referendum avviene live, perché chiunque può apporre la propria firma sul pezzo, certificando in modo inequivocabile ciò che attende nel prossimo futuro. L’operazione ha luogo lunedì 22 aprile, giornata che nel mondo celebra l’Earth Day, momento di riflessione sui temi della sostenibilità ambientale e dei rischi che il pianeta corre a causa dell’inquinamento. Un’iniziativa su scala internazionale, nata nel 1970 dal senatore americano Gaylord Nelson, che mobilitò – senza internet o social network – venti milioni di persone negli Stati Uniti a sostegno della sua azione di sensibilizzazione sui temi dell’ambiente. Una protesta arrivata a seguito del disastro petrolifero della Union Oil, letale per le coste californiane di Santa Barbara.
– Francesco Sala
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