Riflessioni al margine di una notte filosofica: appuntamento nei caffè viennesi, tra sillogismi e torte al cioccolato. E non sarà certo “la notte in cui tutte le vacche sono nere”
Un tocco di photoshop ed eccoti un Aristotele redivivo e disinvolto, rispetto alla sua icona universale: volto smaltato, occhi che ti scrutano e dietro la barba la parvenza di un sorriso sornione. Così resuscitata, la testa scultorea dello Stagirita campeggia nelle affiche e nei depliant come “la parte per il tutto” della Filosofia, l’esca per […]
Un tocco di photoshop ed eccoti un Aristotele redivivo e disinvolto, rispetto alla sua icona universale: volto smaltato, occhi che ti scrutano e dietro la barba la parvenza di un sorriso sornione. Così resuscitata, la testa scultorea dello Stagirita campeggia nelle affiche e nei depliant come “la parte per il tutto” della Filosofia, l’esca per tredici incontri ravvicinati e informali con la regina dei saperi. Ma ai partecipanti toccherà scegliere tra molti luoghi e temi, perché gli appuntamenti con la Notte della Filosofia – in programma a Vienna per il 9 aprile – si tengono in buona parte quasi simultaneamente in spazi differenti. In compenso, tutti con un plusvalore “aromatico”, per così dire, giacché si svolgono in alcuni caffè viennesi sparsi per la città. Tra questi, Il Café Central, il Landtmann, lo Schwarzenberg, tra i più noti del primo quartiere.
E in pieno tema con questa notte speciale c’è il Café Hegelhof, che a corollario del proprio nome vanta un’insegna formato lightbox con il ritratto canonico del padre dell’”Idealismo assoluto”. Interno demodé e consunto, aria pesantuccia tra odori di cucina e – ahinoi! – fumo di sigarette. Però, data l’esplicita citazione, come non strizzargli l’occhio? E comunque, quanto alla clientela quotidiana, è un posto che si difende più che bene. Situato, oltretutto, in Johannesgasse, zona Seilerstätte, ad alto tasso di gallerie (da Krinzinger alla Lang, passando per la Mauroner).
Curatore della Nacht der Philosophie è lo scrittore e saggista Franz Schuh. Gli argomenti affrontati? Il senso della vita e dell’essere, la felicità, la relazione di genere, il rapporto tra arte e bellezza o quello tra giustizia e capitalismo. Non ultima, la questione chiave: come nasce e a cosa serve la filosofia?
Post scriptum. Nel caso si volesse rendere omaggio alla vera “testa” di Aristotele, vittima del photoshop, recarsi – eccetto il lunedì – al Kunsthistorisches Museum, luogo straricco di capolavori che fanno storia: Maria-Theresien-Platz, a due passi dal Museums Quartier.
– Franco Veremondi
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