Riuscirà Debora Serracchiani a salvare Villa Manin e la Civica di Monfalcone? Ecco gli appelli che il mondo dell’arte contemporanea ha fatto al neopresidente del Friuli Venezia Giulia
Debora Serracchiani, 42 anni, esponente di punta del PD, scansando il tracollo dovuto alla gestione fallimentare del proprio partito sul piano nazionale, è stata eletta nuova presidente del Friuli Venezia Giulia. Succede al candidato del centrodestra, Renzo Tondo, il cui mandato non è stato confermato per un pugno di voti. Dalla neo governatrice è atteso […]
Debora Serracchiani, 42 anni, esponente di punta del PD, scansando il tracollo dovuto alla gestione fallimentare del proprio partito sul piano nazionale, è stata eletta nuova presidente del Friuli Venezia Giulia. Succede al candidato del centrodestra, Renzo Tondo, il cui mandato non è stato confermato per un pugno di voti.
Dalla neo governatrice è atteso di un cambio di direzione da parte del mondo del contemporaneo, che nelle settimane scorse ha presentato a entrambi i candidati un manifesto guida per proporre un rilancio di questo importante settore culturale. Il documento (che porta come primi firmatari i nomi di Angelo Bertani, Responsabile dell’Associazione Culturale Colonos, Giuliana Carbi, Presidente di Comitato Trieste Contemporanea, Alessandro Del Puppo, Docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Udine, Vania Gransinigh, Conservatrice del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Lorenzo Missoni, artista, Federico Rossi, Presidente dell’Associazione Culturale Colonos) chiede alla presidenza di dare l’avvio a un nuovo piano strategico per il sostegno dell’arte contemporanea: dalla realizzazione di un programma di borse di studio per gli artisti, all’attivazione di un comitato consultivo che elabori delle linea guida pluriennali, passando da una specifica attenzione per la formazione del pubblico.
Nuove sfide, che una presidente giovane dovrebbe tenere in conto, specie dopo la tabula rasa degli ultimi anni che ha visto il settore del contemporaneo taglieggiato da continue riduzioni di budget. Tra le conseguenze del disinteresse diffuso e delle cattive politiche culturali, in primis la chiusura del Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin e la scomparsa della Galleria Comunale di Monfalcone, ridotta oggi a ospitare mostre di localissimi pittori della domenica.
– Daniele Capra
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