Salone Updates: il frutto del lavoro del designer. A designer a day, un contest dove la mela diventa oggetto per indagare autoproduzione e vivere sostenibile
Parlando del mondo globalizzato, uno scrittore libanese diceva come si ricordasse il sapore delle piccole mele aspre di Amioun, la sua città natale, e di come in seguito, viaggiando molto per mestiere, fosse stato in grado di fotografare le stesse mele (con lo stesso brand) nella maggior parte dei Paesi che ha visitato. Storia buona […]
Parlando del mondo globalizzato, uno scrittore libanese diceva come si ricordasse il sapore delle piccole mele aspre di Amioun, la sua città natale, e di come in seguito, viaggiando molto per mestiere, fosse stato in grado di fotografare le stesse mele (con lo stesso brand) nella maggior parte dei Paesi che ha visitato. Storia buona per introdurre il contest A designer a day, alla sua seconda edizione, ad opera del consorzio La Trentina (in collaborazione con DesignHUB e POLI.design). Che cerca di contrastare proprio questo tipo di approccio: un mondo globalizzato, per fortuna, non è un mondo sempre uguale, appiattito, le increspature e le differenze sono più vive che mai, sono una profonda fonte di valore.
Ai giovani designer under 35 (selezionati da una giuria) viene data la possibilità di mostrare la propria idea in un’area espositiva preallestita nell’ambito del Fuorisalone, nello spazio Opificio, Zona Tortona. Gli assi cartesiani lungo cui muoversi sono l’”autoproduzione” ed il “vivere sostenibile”, entrambi temi cari al consorsio promotore, al cui interno ci sono cinque cooperative socie produttrici di otto diverse qualità di mele. Chi si cimenterà avrà il compito di indagare su sperimentazioni di tipo tecnologico-produttivo applicabili nel campo della produzione alimentare, e tutte le eventuali diramazioni, come l’educazione alimentare e l’uso di nuovi materiali. Nella gallery alcune soluzioni….
– Urbano Nannelli
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