Al via a Cesena F.A.C.K.2, secondo Forum di Arte e Cultura Kontemporanea. Concerti, dibattiti, installazioni, laboratori, performance. Ripensando a Brecht
“F.A.C.K. è una piattaforma, un contenitore temporaneo di idee e pratiche artistiche, autoprodotto e autogestito, che vuole sperimentare modelli alternativi di organizzazione nelle arti contemporanee performative e visuali, per interrogarsi riguardo al sistema dell’arte oggi, ai cambiamenti sociali in atto, a come posizionarsi in quanto artisti nella crisi trasversale attuale”. È con questa esplicita dichiarazione […]
“F.A.C.K. è una piattaforma, un contenitore temporaneo di idee e pratiche artistiche, autoprodotto e autogestito, che vuole sperimentare modelli alternativi di organizzazione nelle arti contemporanee performative e visuali, per interrogarsi riguardo al sistema dell’arte oggi, ai cambiamenti sociali in atto, a come posizionarsi in quanto artisti nella crisi trasversale attuale”. È con questa esplicita dichiarazione che viene presentato il secondo episodio pubblico del Forum di Arte e Cultura Kontemporanea, che si svolgerà dal 25 maggio al 2 giugno a Cesena e Gambettola. Un percorso che si esplica attraverso la pratica artistica ma anche momenti di discussione e di confronto collettivo: F.A.C.K. scommette sul potenziale dell’iniziativa diretta, della partecipazione e delle relazioni personali, motori di produzione culturale anche al di fuori dei sistemi ufficiali. E lo fa innescando dinamiche nuove, opposte alle tradizioni forme collaborative di taglio verticale, connesse ai tradizionali meccanismi di potere. Tanti gli artisti e gli studiosi che hanno contribuito a realizzare una concreta proposta politica e multiforme. Di particolare interesse alcune tra le performance in programma: Hamletmachine di Heiner Müller, dramma condiviso da Fiorenza Menni, Federica Falancia e Alessandro Gulino; Hidden Session #14, a cura di Nhandan Chirco, Branko Popovic e Alberto Fiori; Scoreforfive di e con Paola Bianchi e Pay me not to act / l’attore intimidatorio a cura di Matteo Garattoni. Completano la programmazione numerosi concerti, dibattiti, film, incontri, installazioni, laboratori e video, ospitati in diversi spazi della città. Gli organizzatori pongono esplicitamente alla base del loro agire una riflessione di Bertolt Brecht: “Ci si domanda costantemente se un’opera sia ‘buona’ per il sistema dell’arte. Ci si chiede mai se il sistema sia ‘buono’ per l’arte?”.
– Michele Pascarella
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