Cannes Updates: scandaloso Ozon, divide la critica l’impegnato cinese Tian Zhu Ding. E nella giornata di apertura di “Un Certain Regard” trionfa con Sofia Coppola
A Cannes la programmazione funziona alla perfezione: sapienza nell’accostamento dei film per ogni giornata e nel dosaggio degli ingredienti che speziano e ispessiscono la consistenza del concorso. Dopo i fuochi d’artificio, quelli virtuali e quelli veri, che hanno illuminato l’orizzonte del mare nella piovossissima serata d’apertura, Ozon ha inaugurato la seconda giornata con il film […]
A Cannes la programmazione funziona alla perfezione: sapienza nell’accostamento dei film per ogni giornata e nel dosaggio degli ingredienti che speziano e ispessiscono la consistenza del concorso. Dopo i fuochi d’artificio, quelli virtuali e quelli veri, che hanno illuminato l’orizzonte del mare nella piovossissima serata d’apertura, Ozon ha inaugurato la seconda giornata con il film in concorso Jeune et Jolie. La protagonista, l’ex modella Marine Vatch, è una diciassettenne borghese e annoiata che cerca se stessa prostituendosi con sconosciuti. Come sempre calibrato al punto giusto e perfettamente conscio dei meccanismi narrativi, il regista ci regala un film che si lascia guardare con estremo, colpevole piacere, col solito retrogusto intellettuale ammiccante alla complicità dello spettatore. Spuntato il tema del sesso, è seguito il polpettone impegnato del pomeriggio, della durata di oltre due ore, che ha generato dilaganti conseguenze soporifere in sala, con critici e giornalisti in sonora fase r.e.m. sparsi tra platea e balconata. A Touch of Sin del regista Jia Zhang-Ke, già vincitore del Leone d’Oro 2006 con Still Life, è un film bello tosto e violento, con qualche venatura umoristica ma anche un po’ noioso. Si concentra sui conflitti sociali, politici ed economici della Cina contemporanea.
Inaugura la sezione Un Certain Regard, dopo la presentazione della giuria di competenza capitanata da un fascinoso Thomas Vinterberg, accompagnato dalla elegantissima Zhang Ziyi e da una luminosa Ludivine Sagnier in giallo limone, Sofia Coppola con quattro adolescenti al seguito. The Bling Ring ripercorre le tappe di una vicenda realmente accaduta a Beverly Hills, dove un gruppo di liceali si è introdotto ripetutamente nelle case dei propri idoli riuscendo a rubare 3 milioni di dollari in gioielli, vestiti e suppellettili varie. Chi aveva definito superficiale il film di Baz Luhrmann, si troverà in difficoltà a trovare una definizione adeguata per questo ultimo Coppola, abbastanza deludente da dover essere al più presto dimenticato. Platea sorprendentemente soddisfatta. Questa volta, sì, se ne consiglia la visione alla audience di A casa coi Kardashian. Ora arriva il turno di Ashgar Farhadi con Le Passé, ancora di Kore-Eda Hirokazu con Soshite Chichi Ni Naru, infine di Valeria Golino con la pellicola già uscita in Italia Miele.
– Federica Polidoro
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