In mostra tra lattuga e pomodori: le fotografie di Alessandro vinci e Franco Ferrarini raccontano “in situ” l’epopea degli orti comunali di Milano. Immagini da scoprire passeggiando la domenica lungo i sentieri del Parco Nord
Cosa fa di una città una metropoli rurale? Certo la concentrazione di aziende agricole sul proprio territorio comunale: e in questo, la Milano che con Expo 2015 vuole insegnare al mondo come mangiare bene e sano, vanta crediti ineludibili. Perché è la città italiana dove il settore primario produce di più e perché un sesto […]
Cosa fa di una città una metropoli rurale? Certo la concentrazione di aziende agricole sul proprio territorio comunale: e in questo, la Milano che con Expo 2015 vuole insegnare al mondo come mangiare bene e sano, vanta crediti ineludibili. Perché è la città italiana dove il settore primario produce di più e perché un sesto pressoché esatto della sua superficie complessiva – siamo sui 18mila ettari – è attraversato da trattori e tubi da irrigazione. Non male per un contesto, quello lombardo, che ogni giorno vede il sacrificio di 13 ettari strappati al verde e cementificati senza colpo pietà. Ma a dare il segno della ruralità di una città è anche la dimensione più stretta, intima e quotidiana, quella percepita dal basso. Sono stati poco più di una trentina i pionieri che, a fine Anni Ottanta, hanno avuto in concessione il loro piccolo orto al parco Nord, prassi che con il tempo si è allargata a macchia d’olio e che oggi viene celebrata con uno sguardo d’artista. Ha sapore ruspante e contadino la Festa degli Orti che da domenica 26 maggio e per diversi fine settimana schiude le porte di un piccolo giardino segreto; un miracolo a Milano, nato come passatempo per pensionati e diventato – in tempi di crisi – prezioso modello per un’economia di sussistenza. Minuta e puntuale l’indagine fotografica compiuta da Franco Ferrarini e Alessandro Vinci, che hanno censito la situazione e la riportano – ora – in loco, allestendo nei tredici punti ortivi del Parco Nord la mostra green per eccellenza. Quale supporto migliore, per appendere un’opera, se non il trespolo di una pianta di pomodori? Le foto d’autore si mischiano a quelle degli stessi coltivatori, nella costruzione di un diario collettivo e condiviso, immagine fedele della città che non ti aspetti.
– Francesco Sala
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