Basel Updates: Scope 2013, l’art week sconfina a Klybeckquai. Ottanta gallerie, otto italiane: fotoreport dalla fiera satellite al debutto nel nuovo art district
Ed ecco Scope 2013, nella sua nuova location a ridosso del Reno: il distretto in evoluzione di Klybeckquai, zona su cui la città sta investenendo in modo massiccio per trasformare in un nuovo quartiere artistico quello che, in buona sostanza, sembra essere uno scalo commerciale fluviale. I lavori sono tutt’ora in corso – tra gru, […]
Ed ecco Scope 2013, nella sua nuova location a ridosso del Reno: il distretto in evoluzione di Klybeckquai, zona su cui la città sta investenendo in modo massiccio per trasformare in un nuovo quartiere artistico quello che, in buona sostanza, sembra essere uno scalo commerciale fluviale. I lavori sono tutt’ora in corso – tra gru, mezzi pesanti e transenne di vario genere – ma sicuramente la zona ha un suo potenziale e un suo fascino particolare, diverso dagli altri luoghi fieristici presenti in città. In prospettiva, il quartiere potrebbe acquistare sempre più un tratto caratterizzante che rafforzerebbe maggiormente l’identità fieristica di Scope. Certo, qualche miglioria si rende necessaria: la zona è ancora poco servita dai mezzi e i collegamenti con il centro città non sono proprio agevoli, ma si può, al momento, usufruire di un servizio navetta di collegamento offerto dalla fiera.
In questo esordio a Klybeckquai, alcuni inconvenienti di ordine pratico (collegamenti e trasporti difficili, appunto, e l’assenza di wi-fi) stanno creando qualche complicazione, ma non manca l’affluenza di pubblico che gli espositori, in questi primi giorni di fiera, ammettono non essere stato eccessivo ma sicuramente positivo e di qualità, motivato e interessato. Si aspetta il boom di visite, però, verso il fine settimana: protraendosi per ben 7 giorni (dal 10 al 16, novità introdotta quest’anno), la fiera ad oggi è arrivata praticamente alla metà del suo percorso, quindi il meglio, in termini di affluenza, deve ancora arrivare. Scope, anche in questa edizione, si riconferma una fiera satellite tra le più interessanti della settimana d’arte svizzera: begli gli stand, ottimi gli allestimenti e una qualità nella proposta, sia di ogni singolo stand che nei Featured projects (installazioni indoor e outdoor allestite in collaborazione con gallerie private), davvero notabile.
Delle 80 gallerie presenti in fiera, 8 arrivano dall’Italia. La Galleria Ghetta di Ortisei debutta quest’anno a Scope con le sculture in legno, cera, resine naturali e altri elementi di Aron Demetz e con grandi tele di Robert Plan. Artra art gallery, spazio espositivo di Milano al suo esordio a Basilea, punta sul solo show di Blue and Joy che con le loro grandi opere e installazioni attirano l’attenzione di molti. anOTHER art gallery di Farindola ridisegna il classico e asettico spazio dello stand in una vera e propria casa, molto curiosa, in cui ogni singolo mobile e particolare viene dipinto su tela e installato dall’artista Paul Critchley. OltreDimore di Bologna in questa edizione di Scope presenta i lavori eclettici con capelli e crini di cavallo di Francesca Romana Pinzari, le fotografie di Maziar Mokhtari e un’installazione a scritta di Nicola Evangelisti. Da The Flat – Massimo Carasi, ormai di casa a Scope, è in scena una sorta di mostra collettiva degli artisti che la galleria segue: i paesaggi immaginari di Filippo Armellin, le recentissime opere di Michael Bevilacqua, una gouache dell’artista giapponese Asuka Ohsawa, le composizioni-sculture di Michael Johansson, le ambientazioni surreali di Guido Bagini e l’immaterialità delle opere di Paolo Cavinato. Presenti poi MLB da Ferrara, Gas Gagliardi Art System da Torino e Officine dell’Immagine, che al terzo anno presente a Scope espone diversi artisti: le catalizzanti fotografie di Nicol Vizioli, le tele enigmaticamente femminili di Tamara Ferioli e i lavori di Nunzio Paci, Luca Cervini e Mattia Biagi.
– Serena Vanzaghi
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