Biopic d’artista per il ritorno di Tim Burton alla regia. Parte la lavorazione di “Big Eyes”, film sul legame tra Margaret Keane e il marito Walter, che negli Anni Cinquanta si è attribuito la paternità dei suoi ritratti
Il primo ciak è previsto a giorni. Il cast vede impegnato il due volte premio Oscar Christoph Waltz e un’altra stella del calibro di Amy Adams, ma anche Jason Schwartzman, tra gli attori feticcio di Wes Anderson. Dietro la macchina da presa Tim Burton, che non poteva farsi sfuggire l’occasione di entrare con il proprio […]
Il primo ciak è previsto a giorni. Il cast vede impegnato il due volte premio Oscar Christoph Waltz e un’altra stella del calibro di Amy Adams, ma anche Jason Schwartzman, tra gli attori feticcio di Wes Anderson. Dietro la macchina da presa Tim Burton, che non poteva farsi sfuggire l’occasione di entrare con il proprio sguardo visionario nell’universo creativo di una tra le artiste più eccentriche del panorama americano. Arriverà nelle sale il prossimo anno – in Italia i diritti sono già stati accaparrati da Lucky Red – l’attesissimo Big Eyes, storia vera di Margaret Keane e del terribile marito Walter. Assunto ad autentico protagonista di una trama che svela i retroscena di uno tra i più clamorosi casi di appropriazione indebita che il mercato dell’arte ricordi. Siamo negli Anni Cinquanta e il buon Walter comincia a piazzare ai pubblicitari di mezzi Stati Uniti una serie di teneri ritratti naif di bambini con gli occhioni sgranati, esageratamente più grandi rispetto all’armonia delle proporzioni del volto. Sembrano quasi manga di ultima generazione, arrivati però con decenni di anticipo: il successo è clamoroso, al punto che parte la produzione seriale, in una speculazione tra le più disinvolte mai realizzate. A incrinare i gradini della lucrosa scalata di Walter è però la moglie Margaret: è lei, in realtà, l’autrice di opere che il marito spaccia impudentemente come sue. Il twist è allora immediato: si passa alle aule del tribunale, dove va in scena la lunga e difficile battaglia che vedrà dare a Cesare quel che è di Cesare.
Non si tratta della prima volta che Hollywood si imbatte nei coniugi Keane, anche se quella del biopic rappresenta una novità assoluta. È il 1973 quando Woody Allen immagina che la società futuribile de Il dormiglione riconoscerà i ritratti di Margaret come una tra le più alte forme d’arte di un passato dimenticato.
– Francesco Sala
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