È Flavia Barca il nuovo assessore alla Cultura di Roma. Il neosindaco Marino sceglie un nome forte con la sorella dell’ex ministro Fabrizio Barca, esperta nel campo dei media
Lei è direttrice dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli e docente di Economia dei Media e dell’Information communication technology all’Università La Sapienza. Laurea a Roma e master a Londra, ha un curriculum fittissimo di esperienze lavorative, di pubblicazioni e consulenze nei settori media e tv, spesso in collaborazione con amministrazioni pubbliche. Last but […]
Lei è direttrice dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli e docente di Economia dei Media e dell’Information communication technology all’Università La Sapienza. Laurea a Roma e master a Londra, ha un curriculum fittissimo di esperienze lavorative, di pubblicazioni e consulenze nei settori media e tv, spesso in collaborazione con amministrazioni pubbliche. Last but not least, politicamente è figlia e sorella d’arte: figlia dell’ex direttore dell’Unità nonché senatore Pci Luciano, sorella dell’ex ministro Fabrizio.
Queste in sintesi le credenziali di Flavia Barca, classe 1963, chiamata – dopo l’inevitabile ridda di veti incrociati, annunci e smentite di rito – dal neosindaco di Roma Ignazio Marino a ricoprire la carica di assessore alla Cultura, scranno che negli anni alemanniani è stato appannaggio di Umberto Croppi prima e di Dino Gasperini poi. “Conosco Flavia Barca e la ritengo una persona preparata e molto capace – ha dichiarato lo stesso Croppi ad Artribune -, sono sicuro che farà un buon lavoro. Il fatto di essere alla sua prima esperienza amministrativa e di avere una formazione laterale rispetto alle deleghe che le saranno attribuite, lungi dal rappresentare un handicap, la mettono in condizione di avere uno sguardo ampio e la necessaria terzietà rispetto a interessi settoriali. Le faccio i miei migliori auguri per un lavoro complesso ma entusiasmante“.
Un ruolo centrale, nella road map del successore di Alemanno, il quale non ha mai nascosto di voler puntare molto su cultura e patrimonio per rilanciare la Città Eterna. E i primi segnali sembrano peraltro confermare i propositi: fra i primi atti della nuova amministrazione ci sarebbe la conferma dell’Estate romana, con eventi come la Festa Europea della Musica, Rock in Roma, Roma Live Festival, Roma incontra il Mondo (quest’anno è coinvolto anche Michelangelo Pistoletto), Medfilm Festival.
Fra i primi compiti che attendono l’assessore? Quello di affiancare il sindaco nel delicato compito di assegnazione degli incarichi culturali, con tante nomine strategiche, dalle soprintendenze comunali al Palazzo delle Esposizioni, Macro (resta in sospeso lo strategico nodo sulla governance con la nascita della fondazione), Festa del Cinema, Auditorium, Zètema, per citarne solo alcune. Poi ci sarà anche la grande partita dei teatri (quelli di cintura in particolare), quella delle biblioteche (una rete di qualità, che va resa ancora più efficiente e pregnante) e quella dei nuovi spazi per la cultura a Roma da edificare e da ripensare: il ruolo del Museo Bilotti, il grande Museo da immaginare a Via dei Cerchi di fronte al Circo Massimo, lo spazio da dare ai privati (la Fondazione Alda Fendi, ad esempio), la necessità assoluta di catalizzare in città investimenti stranieri, il rapporto fondamentale con la Regione Lazio e con i suoi spazi per la cultura ampiamente sottoutilizzati (l’ex Gil, l’Arsenale Pontificio…) e infine capire che fine faranno gli spazi della Provincia dal momento che non si sa bene che sorte avrà proprio l’istituzione Provincia di Roma la quale però negli anni zingarettiani aveva avuto un qual certo impulso progettuale su arte, cultura e creatività.
Una serie infinita di dossier che merita un lavoro di totale abnegazione e di ascolto del meglio della società civile della capitale con un imperativo: vietato nascondersi dietro la mancanza di risorse. Le risorse si possono trovare, si possono generare, possono essere frutto di un rapporto di qualità con i privati, possono provenire da risparmi e eliminazione dei tantissimi sprechi.
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