Edizione numero sei, festeggiando dieci anni di storia. La Biennale di Praga di Helena Kontova si sposta dentro una vecchia stazione. Tanta pittura e uno sguardo internazionale, con un focus sulle ultime tendenze dell’Europa centrale
Terminato l’impegnativo tour (de force) veneziano, l’art addict che fosse ancora in giro per l’Europa avrebbe già segnato in rosso sulla sua tabella di marcia il 6 di giugno: altra biennale, altra corsa da non perdere. Decimo anniversario, infatti per la Biennale di Praga, che inaugura in questo quasi-incipit d’estate la sua sesta edizione, provando […]
Terminato l’impegnativo tour (de force) veneziano, l’art addict che fosse ancora in giro per l’Europa avrebbe già segnato in rosso sulla sua tabella di marcia il 6 di giugno: altra biennale, altra corsa da non perdere. Decimo anniversario, infatti per la Biennale di Praga, che inaugura in questo quasi-incipit d’estate la sua sesta edizione, provando a offrire una panoramica dell’attualità artistica internazionale – e nello specifico dell’Europa centrale – secondo le ultime tendenze registrate e analizzate: stando allo statement, quantomeno, niente di più lontano rispetto alle atmosfere del progetto trans-storico di Gioni e del suo Palazzo Enciclopedico.
Una kermesse giovane, quella praghese, nata con l’intento di praticare una reale ricognizione delle energie più fresche in pista: dopo la prima, pionieristica edizione, organizzata con la National Gallery nel 2003, e ancora dipo tre edizioni di buon successo allestite nell’imponente spazio industriale di Karlin Hall, il 2011 ha visto protagonista la vertiginosa radicalità urbana del futuristico grattacielo Microna. Sguardo stretto sul presente, dunque, ma senza tralasciare il recupero di una certa tradizione linguistica: torna la sezione Expanded Painting, vero cuore pulsante dell’evento – a cura di Helena Kontova, Giancarlo Politi e Nicola Trezzi – che come sempre popone una spettacolare selezione internazionale di pittura contemporanea. L’ex sezione dedicata alla scena della Repubblica Ceca, invece, sfonda griglie geografiche, storiche e generazionali, e assume una veste nuova. Ribattezzata Flow, con la cura di Zuzana Blochová e Patricia Talacko, non sceglie di concentrarsi su un range uniforme di artisti (necessariamente giovani e accomunati da temi o linguaggi), ma individua un tratto comune tra figure tra loro anche diversissime: un approccio al ragionamento estetico e alla prassi creativa guidato meno dalla logica e dalla razionalità, ma aperto all’azione di flussi sotterranei, laterali e istintuali.
La sezione slovacca Beyond the Art, a cura di Mira Sikorová-Putišová, si configura come un focus su alcuni rinomati artisti slovacchi, con un lavoro prevalentemente interattivo e relazionale, mentre un progetto speciale prevede un omaggio a Miroslav Tichý, a cura di Roman Buxbaum. Infine, Pavel Vančát cura Photo 3, rassegna interna alla Biennale che dà spazio alla ricerca fotografica e che quest’anno si concentra sull’attuale linea non figurativa e sul declino della fotografia modernista, tra decostruzione e ricostruzione critica dell’immagine.
La sede individuata quest’anno è la ferrovia di stampo funzionalista del 1936, disegnata da Karel Caivas e Vladimír Weiss, nel vivace quartiere di Zizkov: unica stazione ferroviaria per il trasporto merci della Repubblica Ceca, nel marzo del 2013 proclamata monumento nazionale.
– Helga Marsala
dal 6 giugno al 5 settemre 2013
Freight Railway Station, Želivského St. 2, Praha 3 – Žižkov, Czech Republic
info: +420744700558 / +39026887341
www.praguebiennale.net
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