Le armonie celesti di Grazia Toderi in scena a Bergamo, là dove tutto ebbe inizio. Per la prima volta torna al Sociale, dove è stata girata, la video-installazione che trasforma il teatro in una metafora dell’assoluto
La prima volta che ci è entrata, oltre dieci anni fa, qui era tutto un cantiere. Travi sradicate, cavi pendenti, calcinacci, legno ferito: un’atmosfera se non dolente certo dimessa. Ma la sensazione avvolgente dell’emiciclo, i palchetti a occhieggiare curiosi sulla platea, l’hanno letteralmente travolta. Conquistata in un abbraccio che è stato inevitabile fonte di ispirazione. […]
La prima volta che ci è entrata, oltre dieci anni fa, qui era tutto un cantiere. Travi sradicate, cavi pendenti, calcinacci, legno ferito: un’atmosfera se non dolente certo dimessa. Ma la sensazione avvolgente dell’emiciclo, i palchetti a occhieggiare curiosi sulla platea, l’hanno letteralmente travolta. Conquistata in un abbraccio che è stato inevitabile fonte di ispirazione. Erano i primi Anni Zero, ed è nato Sound. Il linguaggio è il suo, classico e codificato, con la sovrapposizione di video a falsare il piano temporale, in un’azione che simula nel contesto spettacolare del più classico teatro all’italiana eterei movimenti astrali. Evocando la convergenza tra teorie musicali e movimenti celesti, raffinatissimo punto di contatto tra gli elementi delle più fascinose teorie del sublime. L’opera, nata per essere esposta altrove, approda finalmente – dopo oltre un decennio – là dove è stata congegnata e architettata. Grazia Toderi torna a Bergamo, sul palco di un Teatro Sociale finalmente restituito alla collettività. La sala è completamente buia, a riempire maestosa l’intera luce del boccascena è il video, che si ripete in un loop instancabile, mantra visuale dalle capacità magnetiche. Una magia lunga due giorni: il ritorno a casa di Sound va in scena sabato 22 e domenica 23 giugno, quarta puntata del progetto contemporary locus, con cui Paola Tognon e Paola Vischetti sfruttano il grimaldello dell’arte per rimuovere i blocchi che fanno di luoghi straordinari spazi dimenticati. In principio è toccato a Francesco Carone ed Huma Bhabha scoprire le aule quattrocentesche del Luogo Pio Colleoni; poi è toccato ad Anna Franceschini e Steve Piccoloconquistare la Cannoniera di San Giacomo, mentre Vlad Nanca e Francesca Grilli hanno occupato le suite dell’ex Hotel Commercio. Oggi il turno di Grazia Toderi, domani si vedrà…
– Francesco Sala
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