Restaurata a New York una delle prime opere di net art. Lo storico progetto di Douglas Davis, di proprietà del Whitney Museum, è di nuovo online
The World’s First Collaborative Sentence è un progetto realizzato da Douglas Davis nel 1994 ed è considerato, a ragione, uno degli esempi più precoci di Internet Art. Il lavoro, acquisito dal Whitney Museum di New York l’anno seguente – anche questa è una data record considerata la scarsità di opere di net art nelle collezioni […]
The World’s First Collaborative Sentence è un progetto realizzato da Douglas Davis nel 1994 ed è considerato, a ragione, uno degli esempi più precoci di Internet Art. Il lavoro, acquisito dal Whitney Museum di New York l’anno seguente – anche questa è una data record considerata la scarsità di opere di net art nelle collezioni museali – era da anni in stato di deperimento, a causa dell’obsolescenza del codice e soprattutto della presenza di tantissimi link “rotti”, conseguenza della vita organica e non regolata delle pagine web. A metà tra il “cadavere squisito” di surrealista memoria e il più contemporaneo blog collettivo, l’opera di Davis è un tentativo di sfruttare le possibilità collaborative dei network di computer per scrivere una frase potenzialmente infinita, a cui tutti possono contribuire, in qualsiasi misura, modalità e lingua. A oggi, infatti, il progetto contiene oltre duecentomila contributi in una dozzina di idiomi differenti.
Grazie a un lungo lavoro di restauro durato oltre un anno e condotto da un team guidato dalla curatrice del Whitney Christiane Paul e dalla direttrice del dipartimento di conservazione e ricerca Carol Mancusi-Ungaro, The World’s First Collaborative Sentence è ora di nuovo online, pronto a ricevere contributi. Del progetto sono state realizzate due versioni, una “storica”, che riproduce fedelmente il lavoro originale, e una “live” in versione rinnovata e funzionate.
– Valentina Tanni
whitney.org/Exhibitions/Artport/DouglasDavis
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