The Wall (Archives) arriva a Cremona. Edizione numero otto, per il progetto di ricerca sul concetto di “muro” nelle società contemporanee. E sono già 160 gli autori coinvolti
Nasceva nel 2010, su progetto di Pietro Gaglianò, come riflessione critica e corale intorno al concetto di “muro”: The Wall (archives), assumendo la forma mobile e variabile di dibattito, di mostra, di archivio, partiva dalla classica definizione geo-politica di “frontiera” per esplorare poi interpretazioni di natura sociale, culturale, estetica. L’immagine del muro, in tutte le […]
Nasceva nel 2010, su progetto di Pietro Gaglianò, come riflessione critica e corale intorno al concetto di “muro”: The Wall (archives), assumendo la forma mobile e variabile di dibattito, di mostra, di archivio, partiva dalla classica definizione geo-politica di “frontiera” per esplorare poi interpretazioni di natura sociale, culturale, estetica. L’immagine del muro, in tutte le sue declinazioni possibili. Tantissimi i materiali raccolti, spostandosi di città in città e coinvolgendo decine e decine di artisti, autori, curatori – 160, ad oggi – ognuno chiamato a inviare la propria testimonianza sul tema.
Dopo le edizioni di Firenze, Roma, Bologna, Lecce, Città del Lussemburgo, Santa Croce sull’Arno (Pisa), Cosenza, The Wall (Archives) arriva a Cremona: inaugurata lo scorso 27 giugno, negli spazi di B.go Loreto/SP, in collaborazione con il CRAC – Centro Ricerca Arte Contemporanea, questa ottava edizione è accompagnata dal sottotiolo “beyond the railway”: siamo in una zona periferica della città, oltre la ferrovia che separa Borgo Loreto dal centro storico, e qui l’indagine sull’idea di “muro”, contestualizzata e rimodellata sulla base di uno specifico vissuto urbano, assume i contorni di una riflessione collettiva sulla condizione di “marginalità” e di “confine”.
La periferia come luogo eccentrico e propulsivo, luogo dell’incertezza e della soglia, del passaggio e della mescolanza, del pericolo e della fuga, dell’abbandona e della spinta potenziale. Con tutte le sue contraddizioni, con tutto il portato speculativo connesso a questa dimensione estrema – in tutti i sensi – delle città, la realtà della periferia diventa spunto per riattraversare la forza simbolica dell’oggetto-segno-concetto alla base di The Wall (archives).
La mostra è strettamente legata a due fasi laboratoriali: una rivolta agli studenti del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” e ai giovani creativi del territorio, per l’interpretazione di alcune condizioni di permeabilità dello spazio pubblico, l’altra coinvolge gli insegnanti delle scuole cremonesi, per analizzare l’urgenza della diversità sociale e la necessità della sua valorizzazione. Sullo sfondo, probabilmente, una domanda essenziale, su cui sociologi e antropologi si interrogano nel tempo della globalizzazione: sono le differenze a generare, spontaneamente, i confini, o sono i confini stessi, edificati per esigenza di resistenza rispetto al caos contemporaneo, ad evidenziare ed alimentare le differenze? Lo spazio urbano – quello che Zygmunt Bahuman ha definito “discarica per i problemi creati e non risolti nello spazio globale” – resta il territorio ideale per indagini di questa natura. Di cui anche l’arte si fa carico, stimolando il dibattito critico e l’immaginario collettivo.
– Helga Marsala
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