Tosatti, Mastrovito, Stampone, Nacciarriti. Esploratori critici del sistema dell’arte italiano: a Napoli incontri tra generazioni di artisti, per tentare “La costruzione di una cosmologia”
Quanto incide, oggi, la figura dell’artista nella costruzione di un immaginario sociale? Che ruolo hanno – se ce l’hanno – gli artisti in questo incipit di millennio, figli di un Occidente che volge al tramonto? E l’Italia, in un paesaggio di macerie e di stravolgimenti, quale pensiero, quale idea di futuro, quali estetiche nuove e […]
Quanto incide, oggi, la figura dell’artista nella costruzione di un immaginario sociale? Che ruolo hanno – se ce l’hanno – gli artisti in questo incipit di millennio, figli di un Occidente che volge al tramonto? E l’Italia, in un paesaggio di macerie e di stravolgimenti, quale pensiero, quale idea di futuro, quali estetiche nuove e quale identità culturale sta coltivando? E allora, daccapo: essere artisti italiani, oggi, che significa? Questioni complesse, nodali, consumate nello spazio conflittuale che intreccia sistema e antisistema, manistream e underground, cultura e potere, etica ed estetica. A interrogarsi in maniera sistematica su simili faccende, da qui ai promessi mesi, saranno quattro artisti, trovatisi a condividere una necessità di costruzione, di analisi, di esplorazione: Gian Maria Tosatti, Andrea Mastrovito, Giuseppe Stampone e Andrea Nacciarriti lanciano così la loro ipotesi per una “cosmologia” dell’arte coniugata al presente e orientata al futuro. Un progetto in più capitoli, strutturato da una serie di incontri, che funga da autoanalisi e da occasione per innescare un processo di riflessione critica e storica.
E nasce certamente da un vuoto, questa sfida. Un vuoto doppio, in cui artisti e critici sono corresponsabili: gli uni isolatisi nel proprio piccolo perimetro, adagiati tra le maglie del sistema, incapaci oramai di dialogare, di fare squadra, di cavalcare il rischio, di spezzare i codici di certe imperanti maniere; gli altri, disimpegnati o miopi, senza la forza di delineare i contorni di una scena, di operare scelte di pensiero e di responsabilità, di scommettere sul senso di una direzione, piuttosto che indugiare sul qualunque e sul comunque. Il sistema dell’arte italiano? Dentro a una bolla: depotenziato, confuso, fragile. Da molti punti di vista: politico, istituzionale, economico, ma anche e soprattutto creativo, linguistico, intellettuale.
La costruzione di una cosmologia, allora, sembra essere un momento plausibile per l’attivazione di un processo di interrogazione, di orientamento e di ridefinizione dello status quo. Parlarsi quantomeno, senza timidezze o ipocrisie.
Il primo capitolo si tiene a Napoli, presso il Museo Hermann Nitsch, in collaborazione con la Fondazione Morra, e a curarlo è Gian Maria Tosatti. Tema: “Il ruolo sociale dell’artista”, da declinare secondo cinque prospettive e altrettanti appuntamenti – tutti videoregistrati e poi pubblicati, in esclusiva, su Artribune Television – pensati come interventi a due. Un artista giovane e uno navigato, in dialogo. Si parte il 19 giugno con Giuseppe Stampone e Alfredo Pirri, chiamati a ragionare da una prospettiva “politica”; Andrea Mastrovito e Giuseppe Gallo, l’8 luglio, partiranno dalla ricerca della “bellezza”; Alessandro Bulgini e Gianfranco Baruchello, il 16 settembre, si concentreranno sul concetto di “utopie quotidiane”; poi Andrea Nacciarriti e Stefano Arienti, il 21 ottobre, che assumeranno un taglio legato all’“economia”; e infine Tosatti e Jannis Kounellis, che il 29 novembre prenderanno le mosse dal discorso, centralissimo, sull’identità. I successivi capitoli vedranno coinvolti altri scenari urbani e culturali, altre città italiane, altri contesti da cui ripartire. Cercando l’Italia nelle sfide, nelle intuizioni, nelle illuminazioni che l’arte incarna, quando non ha paura: di interrogarsi e di sporgersi un po’ più in là, tra radici e futuro.
– Helga Marsala
“La costruzione di una cosmologia – vol. 1 – Il ruolo sociale dell’artista”
Napoli, Museo Hermann Nitsch
vico lungo Pontecorvo 29/d
I incontro: Giuseppe Stampone e Alfredo Pirri
19 giugno 2013, ore 18.30
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