Un nuovo artist run space per New York. A Palazzo Chupi, dimora privata di Julian Schnabel, apre i battenti la Casa del Popolo. Inaugurazioni in rosa nel West Village
Artista, regista e adesso anche art director. L’infaticabile Julian Shnabel, sessantunenne, newyorchese, tra gli artisti più osannati sulla scena internazionale, si lancia adesso in una nuova avventura, nelle vesti di curatore/direttore: la sua sontuosa dimora nel West Village di New York, l’iconico Palazzo Chupi, accoglie adesso uno spazio espositivo, battezzato Casa del Popolo Foundation. Un nome […]
Artista, regista e adesso anche art director. L’infaticabile Julian Shnabel, sessantunenne, newyorchese, tra gli artisti più osannati sulla scena internazionale, si lancia adesso in una nuova avventura, nelle vesti di curatore/direttore: la sua sontuosa dimora nel West Village di New York, l’iconico Palazzo Chupi, accoglie adesso uno spazio espositivo, battezzato Casa del Popolo Foundation. Un nome italiano, in accordo con l’atmosfera che lo stesso Schnabel, a suo tempo, scelse per il palazzo da lui progettato: un immobile costruito sopra un’ex scuderia, in parte utilizzato come studio, rivestito di un acceso rosa chupa-chups e immaginato secondo un classico Italian style di matrice nordica.
Al piano terra – oltre all’immancabile piscina – c’è adesso anche la nuova galleria. Uno spazio “comunitario”, vissuto in maniera informale e con tutta la voglia di coinvolgere artisti e amici, nell’intimità del proprio “regno”. Si parte il prossimo 18 giugno con una mostra dei nuovi dipinti dell’inglese Nick Mead, a cura di May Andersen. E poi via, con una serie di eventi collettivi o solo show: “Questa è la prima parte di un programma per esporre il lavoro di altri artisti, trovando l’opportunità di collaborare con persone che hanno una prospettiva sull’arte unica”, ha spiegato Schnabel. Aggiungendo: “Ho voluto aprire una parte della mia casa al pubblico, così da consentirgli un’esperienza con l’arte lontano dalla folla“.
Un modo, insomma, per staccarsi dall’aura patinata, ingessata e impersonale del white cube o dei musei, guardando al mondo delle realtà indipendenti: una “casa del popolo”, giustappunto, in cui si respirano tepore familiare e l’energia di quelle piccole comunità creative, dinamiche, aperte ma ben radicate in un contesto urbano e culturale. Buon lavoro Mr. Schnabel.
– Helga Marsala
www.foundationcasadelpopolo.
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