Un viaggio teatrale in cinque stazioni. Cinque come le gallerie romane in Zonaghetto: che presentano l’undicesima edizione di Artughet
È l’iniziatore di una fattispecie abbastanza recente, una sorta di Start rionali, itinerari nei luoghi più significativi e affascinanti della zona, punteggiati da presentazioni o nuove mostre d’arte contemporanea presso le sedi delle gallerie partecipanti. Imitato – per fare un esempio – anche da Zona Porta Venezia, a Milano. Qui siamo invece a Roma, in […]
È l’iniziatore di una fattispecie abbastanza recente, una sorta di Start rionali, itinerari nei luoghi più significativi e affascinanti della zona, punteggiati da presentazioni o nuove mostre d’arte contemporanea presso le sedi delle gallerie partecipanti. Imitato – per fare un esempio – anche da Zona Porta Venezia, a Milano.
Qui siamo invece a Roma, in quella che definiremmo Zonaghetto, o Jewish District: l’area del Ghetto che in poche centinaia di metri riunisce gallerie dp’arte come Valentina Bonomo, Edieuropa, Pio Monti, Ermanno Tedeschi, e l’ultima “arruolata”, Anna Marra. Questo è Artughet, che per la sua undicesima edizione propone – mercoledì 26 giugno . un progetto del tutto nuovo. Un viaggio teatrale in 5 stazioni, in un itinerario tra le vie del ghetto, dove l’attrice Silvia Nebbia reciterà un testo di Vittorio Cielo all’interno delle stesse gallerie, tra le opere in mostra.
Inizio alle 19 nel cortile della galleria Edieuropa, in piazza Cenci, tra i lavori di Federico De Leonardis, per poi proseguire, ogni mezz’ora, alla galleria Tedeschi che propone Moshe Gordon e Pietro d’Angelo, alla Galleria Bonomo con le opere di Enzo Cucchi, da Anna Marra Contemporanea con la mostra di Teodosio Magnoni, per poi concludersi alla galleria Pio Monti, che ospita la mostra di Sergio Sarra, in piazza Mattei.
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