Emma Dante vola a Cannes, forse. Alla sua prima prova su pellicola, la regista palermitana passa dal teatro al cinema, passando per la narrativa. E fa centro. Via Castellana Bandiera è in lizza per il Festival
Anticipazioni da Cannes. Ancora dieci giorni d’attesa per conoscere il cartellone dello storico festival, ma già qualcosa trapela. Indiscrezioni, naturalmente, ma di quelle date per buone. Dovrebbe finire tra i titoli in concorso o in una delle sezioni, direttamente dalla Sicilia e dal mondo del teatro, il primo film di Emma Dante, regista e drammaturga tra […]
Anticipazioni da Cannes. Ancora dieci giorni d’attesa per conoscere il cartellone dello storico festival, ma già qualcosa trapela. Indiscrezioni, naturalmente, ma di quelle date per buone. Dovrebbe finire tra i titoli in concorso o in una delle sezioni, direttamente dalla Sicilia e dal mondo del teatro, il primo film di Emma Dante, regista e drammaturga tra le più quotate in Italia e all’estero, infaticabile, vulcanica, intensa e rigorosa: dalla prosa al teatro lirico, dalla letteratura al cinema, sempre via via sperimentando. Ed è proprio dal suo romanzo Via Castellana Bandiera, edito da Rizzoli nel 2008, che l’autrice tira fuori questo lungometraggio d’esordio, da lei diretto e interpretato. Una delle ultime, roventi sfide. E proprio in una rovente Palermo, in cui l’afa detta l’andamento dei gesti e degli umori – nervosi, cupi, tesi, eppure congelati in un allucinato impasse – Emma Dante girà il suo film, nell’estate del 2012. In un budello di strada, tra la Fiera del Mediterraneo e le pendici del Monte Pellegrino, chiamata proprio Via Castellana Bandiera, si svolge la storia. Uno scontro a tre, tanto feroce quanto insensato, che fagocita l’intera narrazione, trasformandosi in metafora.
Una viuzza, tre donne e due automobili: una sale e una scende, insieme non si passa. Chi fa retromarcia? Chi si stringe di lato? Chi cede il passo? Ed è subito duello. Rosa (interpreta da Emma), siciliana emigrata al nord, e Clara (Alba Rohrwacher), la sua compagna, arrivano da Milano; Samira (Elena Cotta), albanese, ha trascorso una vita in Sicilia. Incrocio di diversità, per una battaglia di resistenza: un po’ Far West, un po’ tragedia greca, con tanto di coro intorno. Gli abitanti del quartiere accorrono, osservano, spiano e si mettono pure a lanciare scommesse: chi la spunterà nell’illogica tenzone?
Attesissima la prima per questa prova di Emma Dante, con in più la speranza dell’importante passerella internazionale. Il film, sceneggiato assieme allo scrittore Giorgio Vasta, è una coproduzione italiana (Vivo film e Offside Film), svizzera (ventura film) e francese ( Slot Machine); distribuito da Istituto Luce Cinecittà e Films Distribution, in collaborazione con Rai Cinema e col sostegno di Eurimages e del MiBAC – Direzione generale cinema.
– Helga Marsala
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