“La spesa per questo museo? Minima se pensiamo a tutti gli sprechi che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi”. Così Renzo Piano in quel di Trento, dove si inaugura il suo MUSE: ecco la fotogallery dell’opening
Fuor di polemica, per carità. Ma in una sala stampa effetto sauna per i trentanove gradi all’ombra che picchiano su Trento la domanda, legittima considerati i tempi, arriva. In un momento come questo cosa significa investire così tanto per la realizzazione di un museo? “Parliamo di una spesa minima se pensiamo a tutti gli sprechi […]
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Fuor di polemica, per carità. Ma in una sala stampa effetto sauna per i trentanove gradi all’ombra che picchiano su Trento la domanda, legittima considerati i tempi, arriva. In un momento come questo cosa significa investire così tanto per la realizzazione di un museo? “Parliamo di una spesa minima se pensiamo a tutti gli sprechi che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno”: così parlò Renzo Piano, a difesa dei 70 milioni di euro necessari per trasformare i dodicimila metri quadri dell’ex area Michelin nel suo MUSE, l’avveniristisco science-center che sostituisce il vecchio e obsoleto Museo di Scienze Naturali della città tridentina. Sentenza che spazza il campo e funziona da taglio del nastro per la struttura e per la ventiquattrore di eventi che accompagna l’opening. Dal tramonto di sabato 27 luglio a quello del giorno successivo: in mezzo una lunga notte bianca della cultura e della scienza, tra musica e teatro, danza e performance; con la partecipazione di artisti che vanno da Giovanni Lindo Ferretti a Frankie Hi-NRG, passando per Ascanio Celestini. In attesa che la festa prenda il largo, prima fotogallery dai cinque piani – più uno interrato – del museo. E dal quartiere Le Albere, piccolo gioiello di edilizia residenziale ad alta sostenibilità che nasce attorno al museo, riqualificando una zona della città altrimenti condannata all’oblio e contribuendo a giustificare i costi sostenuti.
– Francesco Sala
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