Navi da crociera fuori dal Bacino di San Marco, lo sentenziano i lettori di Artribune. Ma adesso “giocate” con il nuovo sondaggio: qual è l’artista italiano contemporaneo più sottovalutato?
Il D-Day dovrebbe essere il 25 luglio: per questa data il governo ha assicurato che presenterà un progetto strutturato per giungere ad una soluzione condivisa del problema delle navi da crociera che attraccano davanti a Venezia. Certo, l’esecutivo Letta ci ha abituati ai rinvii, per cui nulla è certo: si sa comunque che dal tavolo […]
Il D-Day dovrebbe essere il 25 luglio: per questa data il governo ha assicurato che presenterà un progetto strutturato per giungere ad una soluzione condivisa del problema delle navi da crociera che attraccano davanti a Venezia. Certo, l’esecutivo Letta ci ha abituati ai rinvii, per cui nulla è certo: si sa comunque che dal tavolo aperto con gli enti locali è emersa la volontà di giungere ad un divieto di attracco nel Bacino di San Marco, ma con contromisure che salvaguardino gli aspetti turistici ed economici. Intanto, il sondaggio fra i lettori di Artribune ha espresso un risultato che non lascia spazio a interpretazioni: Bacino di San Marco vietato, attracchino a Malamocco, ha decretato il 73% dei partecipanti alla nostra consultazione. Pochi dunque i nostri lettori disposti a mediare sullo scottante problema: fra questi l’11% propende per l’istituzione di una commissione di studi internazionale, mentre il 10% consentirebbe ai giganti del mare di arrivare fino alla Giudecca. Minima – solo il 6% – la quota di quanti vogliono che tutto resti com’è ora, per non bloccare l’economia della città.
Nel frattempo, il periodo più rovente dell’Estate si avvicina, forse è il caso di evitare tematiche troppo cervellotiche: e allora ecco un nuovo sondaggio che assomiglia a un gioco, e che ci piace immaginare possa accendere simpatiche “disfide” fra amici art maniac. Qual è l’artista italiano contemporaneo più sottovalutato? L’eclettico Pinot Gallizio, grande anticipatore dei rapporti fra arte e industria, la cui notorietà però fatica a varcare i limiti piemontesi? Lo schivo Vincenzo Agnetti, di cui non finisce di stupire la lettura in prospettiva del concettualismo? Lo sfortunato Domenico Gnoli, morto nel 1970 a soli 37 anni, al quale la presenza nell’attuale mostra biennalesca di Gioni e qualche buon risultato di asta non danno certo il ruolo che merita? Oppure Gastone Novelli, Giuseppe Chiari, Pietro Consagra, Mario Schifano, Emilio Isgrò, Giosetta Fioroni, Tano Festa? Sotto con i voti, e magari integrate o contestate la lista nel commentario…
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