Primo passo un negozio, presto una nuova area mostre. A Milano entra nel vivo il progetto Prada Galleria, che porta nella Galleria Vittorio Emanuele uffici, ristorante e spazio espositivo. In attesa del monumentale Ideal Museum firmato Rem Koolhaas
Là dove c’era McDonald spunta oggi l’alta moda. E considerata la piazza non poteva essere altrimenti. Parte in queste ore la fase uno – leggi: apertura del nuovo store di abbigliamento maschile – del progetto Prada Galleria, destinato a far coincidere il cuore di Milano con quello del brand. Risale all’autunno del 2011 l’esito del […]
Là dove c’era McDonald spunta oggi l’alta moda. E considerata la piazza non poteva essere altrimenti. Parte in queste ore la fase uno – leggi: apertura del nuovo store di abbigliamento maschile – del progetto Prada Galleria, destinato a far coincidere il cuore di Milano con quello del brand. Risale all’autunno del 2011 l’esito del concorso che metteva a bando la possibilità di insediarsi per i successivi quindici anni nello stabile che a lungo la catena di fast-food ha occupato in piena Galleria Vittorio Emanuele, fulcro del turismo milanese. In corsa Apple, Gucci e – appunto – Prada, che mette sul piatto cinque milioni di euro di affitto per il primo lustro, arrivando a ipotizzare un’operazione che tra canone per gli anni successivi e restyling dell’immobile si aggira attorno ai 150milioni. Troppo per chiunque, persino per Steve Jobs: che vede così sfumare il sogno di un candido Apple Store a un passo dalla Scala.
Bando ai convenevoli: business is business. E così Prada mette una nuova bandierina proprio davanti a un altro suo storico punto vendita. Si parte con il negozio al piano terra, presto arriverà nel mezzanino un ristorante; a ruota sarà la volta, nei piani alti, degli uffici del gruppo e di un nuovo spazio espositivo riservato a mostre, convegni e attività varie. Con lo scopo di restituire a Prada ciò che in fondo è di Prada, almeno a livello sentimentale: in queste stesse sale parte, esattamente un secolo fa, l’avventura imprenditoriale di Mario. Nonno di Miuccia.
Che non ha nessuna intenzione di fermarsi qui.
Si continua a lavorare nell’ex complesso industriale acquisito dal gruppo in Largo Isarco, zona Ripamonti: c’è la firma di Rem Koolhaas sull’integrazione tra sette edifici di inizio Novecento e i tre avveniristici palazzi destinati ad accogliere la collezione permanente Prada, un auditorium, un ulteriore ristorante e il cosiddetto Ideal Museum, nuovo spazio per mostre temporanee.
– Francesco Sala
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