Lido Updates: star hollywoodiane alla deriva spaziale, un mare di cortometraggi d’autore e Sono Sion nella sezione Orizzonti: luci, ma anche qualche ombra, dalla prima giornata alla Mostra del Cinema di Venezia
Frastuono in laguna per l’arrivo delle due star hollywoodiane Sandra Bullock e George Clooney, unici interpreti del film d’apertura fuori concorso della kermesse. Gravity, del messicano Alfonso Cuaron, inizia con un lungo piano sequenza in cui si vedono due astronauti andare alla deriva nelle profondità dell’universo. Ad un terzo del film Clooney sparisce e la […]
Frastuono in laguna per l’arrivo delle due star hollywoodiane Sandra Bullock e George Clooney, unici interpreti del film d’apertura fuori concorso della kermesse. Gravity, del messicano Alfonso Cuaron, inizia con un lungo piano sequenza in cui si vedono due astronauti andare alla deriva nelle profondità dell’universo. Ad un terzo del film Clooney sparisce e la Bullock si ritrova a dover sostenere da sola la scena. Operazione in cui non riesce a pieno, forse anche per una serie di pretesti narrativi po’ troppo scontati, come la storia di una figlia morta senza ragione o il più banale dei sincretismi, riassunto in statuette di buddini, icone russe e via discorrendo. Il film non è mai visceralmente inquietante e certo sul tema della solitudine esistenziale e dell’insensatezza del caso si sono mossi meglio altri registi, uno su tutti, Terrence Malick. Ma questo poco importa al pubblico, che celebra i suoi buoni divi americani, in particolare l’amatissimo Clooney, che dispensa lautamente saluti, autografi e battute a tutti i suoi fan.
Questo per la Mostra del Cinema è anche un anno un po’ speciale, e per festeggiare le 70 candeline Alberto Barbera decide di invitare altrettanti registi, con almeno una partecipazione pregressa al festival, a dedicare un cortometraggio, della durata compresa tra i 60 e i 90 secondi, a libera interpretazione sul futuro del cinema. Questi contributi fruttano 120 minuti di cinema allo stato puro, che a festa finita saranno postati on line e potranno essere consultati dal pubblico della rete secondo le proprie preferenze. Intanto ieri Venezia 70- Future Reloaded, questo il titolo del progetto, vede la sua prima proiezione integrale in una poco affollata sala Darsena. A concludere la giornata il film del giapponese Sono Sion nella sezione Orizzonti, Why Don’t You Play in Hell?, che recupera una sceneggiatura da action movie alla Kill Bill, scritta all’età di appena quindici anni. Il concorso parte a tutti gli effetti il 29 agosto con l’italianissima Emma Dante, rubata al teatro, che presenta Via Castellana Bandiera, John Curran con Tracks e Philip Groning con the Police Officer’s Wife.
– Federica Polidoro
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