Non tuteli i diritti civili? E allora niente Manifesta! Petizione online su change.org per boicottare l’edizione 2014 della biennale itinerante, attesa a San Pietroburgo. Tra gli sponsor anche il direttore del PS1
Il fenomeno Pussy Riot e quello Femen. Gli scontri a margine dei cortei che chiedono più diritti per gli omosessuali. Gli arresti, i metodi ben poco ortodossi delle forze dell’ordine, ampiamente documentati da un numero crescente di inchieste e reportage. Una situazione di costante imbarazzo quella che offusca il già non limpidissimo establishment russo, con […]
Il fenomeno Pussy Riot e quello Femen. Gli scontri a margine dei cortei che chiedono più diritti per gli omosessuali. Gli arresti, i metodi ben poco ortodossi delle forze dell’ordine, ampiamente documentati da un numero crescente di inchieste e reportage. Una situazione di costante imbarazzo quella che offusca il già non limpidissimo establishment russo, con Mosca nell’occhio del ciclone per il modo con cui guarda a quelle che nei paesi civili vengono riconosciute come inviolabili e insindacabili libertà individuali. Contro una politica ritenuta dai più ciecamente omofoba si schiera, allora, anche il mondo dell’arte. L’iniziativa parte dal curatore irlandese Noel Kelly, che affida a change.org la petizione con cui chiede che Manifesta riconsideri la scelta di tenere l’edizione 2014 a San Pietroburgo. Niente diritti? Niente arte! Il messaggio è chiarissimo e comincia a fare il giro del mondo: supera le millecinquecento adesioni in pochi giorni e approda subito sul tavolo della direttrice della biennale itinerante, Hedwig Fijen. Difficile, se non impossibile, che la macchina prenda proprio ora una strada diversa; ma una risposta da parte degli organizzatori della rassegna, quale essa sia, dovrà pure arrivare. Quale?
Intanto le fila dei boicottatori aumentano a vista d’occhio, di minuto in minuto. E tra loro spuntano anche gli sponsor più che autorevoli. A dare il proprio sostegno alla campagna di Kelly è, dal proprio profilo Twitter, il direttore del PS1 Klaus Biesenbach, che cinguetta: “le biennali sono un primo passo, ma l’obiettivo più importante sono le Olimpiadi!”. Il riferimento è ai prossimi giochi invernali di Sochi e arriva sull’onda delle polemiche attorno a Tatyana Firova e Kseniya Ryzhova, le velociste russe che hanno festeggiato l’oro agli ultimi Mondiali di Atletica nella staffetta 4×400 baciandosi sulle labbra.
– Francesco Sala
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