Primavera araba, inverno artistico. Il riaccendersi delle violenze in Egitto torna a minacciare il patrimonio: distrutto e depredato il Malawi National Museum di Minya, nel sud del Paese
Prima in Egitto, poi in Mali, poi in Siria, ora di nuovo in Egitto. Ad ogni cenno di ripresa delle violenze che ormai da qualche anno tormentano Medioriente e Nord Africa, ci troviamo a fare qualcosa che – dopo aver ascoltato di vittime e di maltrattamenti fra la popolazione – eviteremmo ben volentieri: la conta […]
Prima in Egitto, poi in Mali, poi in Siria, ora di nuovo in Egitto. Ad ogni cenno di ripresa delle violenze che ormai da qualche anno tormentano Medioriente e Nord Africa, ci troviamo a fare qualcosa che – dopo aver ascoltato di vittime e di maltrattamenti fra la popolazione – eviteremmo ben volentieri: la conta dei danni al patrimonio storico-artistico. Le cronache narrano di distruzioni subite da chiese cristiane per mano dei sostenitori del deposto presidente Morsi, e lì sarà il tempo a fornire un resoconto dei danni a strutture ed arredi.
Dove invece i danni sono immediatamente misurabili è al Malawi National Museum di Minya, nel sud dell’Egitto, devastato e saccheggiato dalla furia dei musulmani. A parlare chiaramente sono le immagini e il video che trovate nella pagina: fonti parlano di un migliaio di preziosi reperti depredati e spesso – quel che è peggio – distrutti e abbandonati in frammenti fra le macerie del museo. Un aiuto agli archeologi potrebbe arrivare dalla rete: sui social network sono immediatamente apparsi dettagliati elenchi con immagini degli oggetti trafugati, che potrebbero ostacolarne il commercio e favorirne il recupero…
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