Una “irrinunciabile” Nottenera. A Serra de’ Conti si spengono le luci, per cercare l’essenziale tra linguaggi creativi, territorio e comunità. Ecco una sfilza di foto
In mezzo alle tante Notti Bianche che illuminano l’estate, spunta pure la Nottenera di Serra de’ Conti, piccolo Comune in provincia di Ancona, un esempio di arte applicata al territorio in tutte le sue espressioni. Progetto di condivisione permanente, l’evento consumato nel cuore di una notte di fine estate, mette insieme l’idea di comunione della […]
In mezzo alle tante Notti Bianche che illuminano l’estate, spunta pure la Nottenera di Serra de’ Conti, piccolo Comune in provincia di Ancona, un esempio di arte applicata al territorio in tutte le sue espressioni. Progetto di condivisione permanente, l’evento consumato nel cuore di una notte di fine estate, mette insieme l’idea di comunione della bellezza e un po’ di riflessioni su questioni complesse e radicali, affrontate attraverso lo strumento dei linguaggi creativi contemporanei, provando a spostare il senso ordinario del reale. Nottenera, in realtà, è un progetto che si snoda durante tutto l’anno, per concludersi con un festival compresso nell’arco di una sola nottata, sotto la direzione artistica di Sabrina Maggiori, già alla sua settima edizione.
Tema di quest’anno è l’”Irrinunciabile”. Mentre le luci si spengono e i cortili di case e spazi pubblici e privati si aprono, i visitatori possono scegliere tra proposte di musica, cinema, arti sceniche, arti visive, ma anche workshop, caffè filosofici, scienze e laboratori.
Irrinunciabile allora – è il caso di dirlo – è l’atmosfera che si crea fino alle prime luci dell’alba. Così come irrinunciabile è chiedersi, tra suoni, racconti e visioni: “che cosa è, davvero, essenziale?”.
– Annalisa Filonzi
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