A Roma si affaccia un nuovo spazio di co-working. Si chiama Corte, mette insieme designer, grafici, fotografi a lavorare insieme. E a distillare nuove idee contaminate…
Tre enunciati: a Corte si lavora insieme, a Corte ci s’incontra, a Corte s’impara, gli uni dagli altri. Come in una grande famiglia. La scelta, in questo momento storico dichiaratamente difficile, è oltremodo coraggiosa: sfidare la crisi e aprire uno spazio nel cuore di Roma gestito da un gruppo di giovani professionisti accomunati da passioni […]
Tre enunciati: a Corte si lavora insieme, a Corte ci s’incontra, a Corte s’impara, gli uni dagli altri. Come in una grande famiglia. La scelta, in questo momento storico dichiaratamente difficile, è oltremodo coraggiosa: sfidare la crisi e aprire uno spazio nel cuore di Roma gestito da un gruppo di giovani professionisti accomunati da passioni culturali comuni. Un luogo capace di innescare sinergie creative che abbiano la forza di andare oltre, di “costruire, negli anni, un’agenzia ibrida, iperspecializzata e policentrica, che sappia garantire la massima qualità su progetti sempre più circolari.” L’obiettivo di Corte – questo il nome dello spazio inaugurato ieri 27 settembre in Piazza Dante, due passi da Piazza Vittorio – è infatti creare un luogo di lavoro aperto, co-operativo, dove possano confluire non solo personalità diverse (per formazione, indole e ricerca) ma anche competenze diverse. In ambiti che spaziano – contaminandosi reciprocamente – dall’architettura al design, dalla grafica alla comunicazione, dall’arte alla fotografia.
La base comune resta una certa idea di mondo, la consapevolezza che, rispetto al moltiplicarsi dell’offerta, “l’unica cosa che può fare la differenza è il livello di pensiero che in essa si impone”. A Corte si lavora insieme, nonostante le realtà autonome e indipendenti, ci si incontra nel weekend per condividere passioni comuni, si inaugurano mostre e istallazioni, si organizzano laboratori e workshop pratici e teorici, conferenze e incontri. Uno spazio accogliente, dalle alte mura e dalla conformazione planimetrica scatolare, dove si respira un’energia che non si sentiva da un po’: dai tempi delle corti rinascimentali…
– Giulia Mura
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