Buon gusto, e anche tanti soldi. Abbiamo un inviato anche alla fiera Expo Chicago: ecco il racconto dell’opening e tante immagini…
Colori scuri, scarpe comode dai colori brillanti e occhiali dalle montature spesse. È tutto abbigliato allo stesso modo, il popolo artsy internazionale che si incontra alla fiera d’arte di Chicago, e sembra integrarsi perfettamente con la sofisticata élite locale. Dopo aver visitato alcune collezioni private, in particolare casa Pritzker, due cose risultano chiare: c’è tanto buon […]
Colori scuri, scarpe comode dai colori brillanti e occhiali dalle montature spesse. È tutto abbigliato allo stesso modo, il popolo artsy internazionale che si incontra alla fiera d’arte di Chicago, e sembra integrarsi perfettamente con la sofisticata élite locale. Dopo aver visitato alcune collezioni private, in particolare casa Pritzker, due cose risultano chiare: c’è tanto buon gusto in questa città, e ci sono tanti soldi. Le porte di Expo Chicago si sono finalmente aperte, in una location da sogno ariosa e piena di spazio. Alle 17 c’erano giá 3mila visitatori al Navy Pier: Tony Karman e il suo team hanno centrato in pieno l’obbiettivo di creare un “evento”.
Da non perdere Exposure, la sezione della fiera dedicata alle gallerie giovani che presentano lavori di uno o due artisti. Dalla Costa Rica a Dusseldorf, una selezione forte di opere con alcune proposte di rilievo. I collages di Jacob Whibley alla Bourouina Gallery (Berlino); Heaven is a Place on Earth – un insieme di colorate bilance – alla Workplace Gallery (Gateshead); il lavoro pieno di humour di William Powhida alla Charlie James Gallery (Los Angeles), i “performative drawings” di Tony Orrico alla Marso (Cittá del Messico). Altre impressioni, le lasciamo alla fotogallery…
– Igor Ramírez García-Peralta
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