Cosa ne pensa Papa Francesco? L’artista spagnolo Gonzalo Orquín fotografa baci omosex negli absidi delle chiese e il Vicariato di Roma minaccia azioni legali e fa censurare la mostra
Battesimo di fuoco per la galleria L’Opera che ha appena aperto a Roma e che ha presto posto negli spazi che erano di The Gallery Apart, trasferitasi da qualche mese all’Ostiense. Lo scenario è la mostra inaugurale della galleria diretta da Andrea Iezzi: Trialogo, a cura di Edoardo Sassi, con le opere di Mauro Maugliani, […]
Battesimo di fuoco per la galleria L’Opera che ha appena aperto a Roma e che ha presto posto negli spazi che erano di The Gallery Apart, trasferitasi da qualche mese all’Ostiense. Lo scenario è la mostra inaugurale della galleria diretta da Andrea Iezzi: Trialogo, a cura di Edoardo Sassi, con le opere di Mauro Maugliani, Luis Serrano e Gonzalo Orquín. Proprio il progetto di quest’ultimo è stato in qualche misura la pietra dello scandalo: scandalo positivo perché ha messo sulla mostra e su una galleria al debutto gli occhi della grande cronaca, scandalo negativo perché ha effettivamente impedito al trentenne artista spagnolo di presentare il suo progetto.
Cosa è successo? È successo che un paio di giorni prima dell’opening alcune delle foto del progetto di Orquín sono uscite sul sito web di Repubblica, e la cosa è arrivata fin dentro le austere stanze del Vicariato di Roma. “Cosa?” devono aver esclamato i monsignori “baci omosessuali negli absidi delle chiese romane? Dobbiamo fare qualcosa…”. E così, nella insuperata capacità di mettersi in ridicolo con le loro stesse mani, gli alti prelati si son fatti scribacchiare dai loro azzeccagarbugli una diffida niente male, contenente i seguenti concetti: number one “le chiese sono luoghi privati e per fotografarle occorre un’autorizzazione” (vabbeh…); number two “i gesti fotografati offendono la morale religiosa” (dei semplici e normalissimi baci? Ma non è che il bacio dava loro noia solo in quanto omosessuale?).
Fatto sta che per evitare ritorsioni legali contenute nella diffida, con tanto di richieste di danni (il Vicariatus Urbis che chiede i danni ad una neonata galleria d’arte contemporanea), gallerista, curatore e artista decidono effettivamente di oscurare l’opera e lo fanno, veloce veloce, in maniera “artistica”, con un intervento in total black che Orquín ha sovrapposto alle fotografie.
Chissà se Papa Francesco è stato informato o se la cosa è rimasta entro i confini burocratici della Diocesi di Roma (che comunque non è una diocesi come tutte le altre); chissà se il Papa argentino sarebbe stato d’accordo sulla mobilitazione di fior di uffici legali contro una piccola galleria d’arte; chissà se avrebbe dato il via libera a un’operazione di intimidazione Santa Inquisizione style nata esclusivamente perché c’era di mezzo l’omosessualità. Se negli scatti fossero stati ritratti baci tra persone di sesso diverso, nulla sarebbe infatti accaduto…
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