Luca Massimo Barbero è il nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini a Venezia. Dopo il Guggenheim e l’incarico a Verona, importante ruolo sull’Isola di San Giorgio per il 50enne torinese-veneziano
Prestigiosi giri di poltrone a Venezia, con una nomina fresca fresca: annunciato oggi il nome del nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. Si appresta a iniziare questa nuova avventura Luca Massimo Barbero, storico e critico d’arte, già Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa (tra il 1998 e il 2001), direttore del […]
Prestigiosi giri di poltrone a Venezia, con una nomina fresca fresca: annunciato oggi il nome del nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. Si appresta a iniziare questa nuova avventura Luca Massimo Barbero, storico e critico d’arte, già Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa (tra il 1998 e il 2001), direttore del Macro nell’era Alemanno, subito prima di Bartolomeo Pietromarchi, nonché curatore associato (in carica) della Peggy Guggenheim collection e, dal 2012, direttore artistico della Fondazione Domus di Verona. Un nuovo incarico di valore, guadagnato sempre in quel contesto veneto che lo vede, oramai da un ventennio, tra i protagonisti assoluti della scena artistica e culturale: sarà lui a dover costruire il grande progetto veronese che vedrà a fianco il Comune e la Fondazione Cariverona per la valorizzazione delle collezioni dei due enti e degli spazi di Palazzo della Ragione, provando a rilanciare la grande esperienza che fu di Palazzo Forti.
A spiegare le motivazioni alla base di questa nomina è il segretario generale della Fondazione Cini, Pasquale Gagliardi: Barbero è stato scelto per le sue capacità organizzative ma anche per il solido background culturale, che abbraccia il moderno ed il contemporaneo: “un elemento necessario per operare nei molti ambiti della storia dell’arte (catalogazione, gestione degli archivi, pubblicazioni storiche, conservazione e tutela dei materiali) che sono fondanti per un’istituzione nobile e caratterizzata quale la Fondazione Cini”.
L’Istituto che Barbero è chiamato a dirigere, oltre a includere e incrementare strutture d’archiviazione come la biblioteca e la fototeca, svolge un ruolo preziosissimo di sostegno alla ricerca e alla comunicazione, per diffondere – non solo tra gli esperti, ma anche fra il grande pubblico – temi relativi alla storia dell’arte, specificamente a quella veneta. La sede, sull’isola di San Giorgio Maggiore, custodisce un nucleo di opere d’arte – soprattutto disegni, dipinti, miniature, libri antichi – insieme a dei fondi storici dei grandi studiosi di arte veneta. Intensa poi l’attività di produzione, da quella editoriale (pubblicazioni di riviste, collane di volumi, repertori) a quella espositiva, con mostre d’arte antica e moderna.
Dichiaratosi “onorato ed entusiasta”, il neodirettore aggiunge parole di apprezzamento per la Fondazione: “La Cini è un’isola di conoscenza pulsante, grazie alla ricchezza e alla meraviglia dei suoi archivi, un punto di riferimento per la nostra città e un faro per gli studiosi di tutto il mondo, che ogni anno rispondono ai suoi segnali internazionali”.
– Helga Marsala
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