Oggi il MAGA, domani l’Expo. Monza inaugura la mostra dedicata alle opere salvate dal rogo del museo di Gallarate e candida la Villa Reale, già scelta come sede di rappresentanza, a spazio per grandi mostre
Non tutto il male viene per nuocere se è vero che, proprio a seguito del disastro mancato, una comunità forse un po’ pigra si è resa conto del patrimonio di cui dispone. Andando a scoprirlo, esule dorato, prima in Triennale. Oggi a Monza. Guarda il bicchiere mezzo pieno il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani, nel […]
Non tutto il male viene per nuocere se è vero che, proprio a seguito del disastro mancato, una comunità forse un po’ pigra si è resa conto del patrimonio di cui dispone. Andando a scoprirlo, esule dorato, prima in Triennale. Oggi a Monza. Guarda il bicchiere mezzo pieno il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani, nel giorno in cui apre i battenti al Serrone della Villa Reale la mostra che accoglie le opere salvate dal rogo del MAGA. Non un replica, semmai un’integrazione del percorso espositivo inaugurato nella tarda primavera a Milano. “Una sinergia tra enti che a due anni da Expo fa ben sperare”: così il sindaco del capoluogo brianzolo Roberto Scanagatti, che in sede di presentazione del progetto fa quadrato insieme all’assessore regionale alla cultura Cristina Cappellini e a Filippo Del Corno, suo omologo a Palazzo Marino. Oggi i superstiti del MAGA, domani “un grande evento”: con la Villa Reale già scelta come lussuosa sede di rappresentanza per la macchina Expo a rivendicare un ruolo di primo piano.
Questi i sogni per domani, oggi tocca ai Casorati e ai Carrà, agli Scanavino e ai Bonalumi, ai Baj e ai Castellani, ai Vedova e i Morlotti riparati in Brianza dal varesotto, via Milano. Cui si aggiungono pezzi, tante le vedute, che alla Triennale non erano stati esposti: intrigante, a proposito, il confronto tra il Paesaggio senese di Music e la San Giminiano di De Grada. Accompagnati per l’occasione dalle maquette e dai disegni che Giuliano Mauri ha realizzato pensando alla Voliera per umani che ha installato proprio del Parco di Monza: quasi un site-specific, al pari del Pneuma di Franco Mazzucchelli, spettacolare installazione dinamica in pvc che spezza l’armonico candore neoclassico della Rotonda.
– Francesco Sala
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