Torna a Lecce l’avento ArtLab, alla sua ottava edizione. Fra ricette anticrisi e aperture all’ottimismo, si promuove la candidatura della città a Capitale Europea della Cultura
Prime battute da ArtLab 13, l’evento promosso da Fondazione Fitzcarraldo a Lecce e in corso fino al 28 settembre. Riunione plenaria di apertura con il botto, con una partecipazione massiccia del pubblico: si comincia con i saluti di rito delle istituzioni pugliesi, da Silvia Godelli, che annuncia soddisfatta l’odierna decisione della Regione Puglia (di cui […]
Prime battute da ArtLab 13, l’evento promosso da Fondazione Fitzcarraldo a Lecce e in corso fino al 28 settembre. Riunione plenaria di apertura con il botto, con una partecipazione massiccia del pubblico: si comincia con i saluti di rito delle istituzioni pugliesi, da Silvia Godelli, che annuncia soddisfatta l’odierna decisione della Regione Puglia (di cui è assessore al turismo e alle politiche culturali) di non rinunciare agli investimenti su cultura e spettacolo e di garantire le erogazioni per il 2013, e con l’introduzione del presidente della Fondazione, Ugo Bacchella. “Noi lavoriamo per gli artisti di ieri, oggi, domani. Noi esistiamo perchè esistono gli artisti”, commenta Bacchella, per aprire i lavori con un motto beneaugurante che non guardi unicamente alla crisi. Argomento tuttavia principale, anche se sottinteso, di questo percorso dedicato alle politiche culturali. Il punto è, ovviamente, come uscirne e come la cultura può interagire e aiutarci a reagire agli interrogativi che questo periodo pone.
Risponde, tra i primi interventi, Luca Bergamo, direttore di Culture Action Europe, una delle più importanti organizzazioni che promuovono cultura e arte a livello transnazionale, con l’intento di influenzare le politiche culturali europee, attraverso un lavoro continuo e capillare di analisi, di sensibilizzazione dei soggetti decisionali e di networking. Questa “non è una crisi“, spiega Bergamo, “è una fase di transizione. Stiamo assistendo alla fine di un’epoca. Se non saremo all’altezza di questa sfida, ci troveremo davanti ad un muro enorme di conflitti sociali. Noi vogliamo aprire sempre di più, vogliamo ampliare la rete degli associati, allargando la discussione, come una sorta di Greenpeace culturale. Ma soprattutto vogliamo rimettere la cultura al centro del dibattito e dell’agenda politica”. Grande spazio è naturalmente riservato alla presentazione del progetto di Lecce Capitale Europea della Cultura, altra sottotrama evidente di questa 5 giorni dedicata alle politiche culturali, con il direttore di candidatura Airan Berg. Originario di Tel Aviv, poi trapiantato a New York, oggi a Lecce prima per mappare, sondare la creatività del territorio e l’aspetto urbanistico attraverso gruppi di lavoro o semplici incontri con i cittadini, per infine scrivere un progetto in grado di concorrere alla competizione europea.
Nella sede del Castello Carlo V, Berg ha raccontato la sua Lecce 2019. “Il nostro progetto si chiama Rebuilding Utopia. Dobbiamo pensare insieme la società, migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma prima ancora capire cosa i cittadini vogliono. Democrazia è l’arte di pensare insieme. La nostra Utopia, o Salentopia (scherza) sarà costituita da tante piccole microutopie che concernono la democrazia nella partecipazione, una governance positiva, una amministrazione creativa. Ma anche una Polistopia, che ha a che vedere con il welfare e l’accessibilità; una edutopia, legata alla formazione e all’apprendimento; una talentopia – come in generale gestiamo il potenziale umano -; una profittopia, che crei nuovi modelli di sviluppo economico, una ecotopia, per un ambiente sostenibile e una experiencetopia, per nuove forme di turismo e intrattenimento. Infine c’è l’Artopia perchè gli artisti sono un fattore positivo: contaminano tutti gli aspetti della vita, pongono interrogativi, ma soprattutto sfide”.
– Santa Nastro
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