Venezia e il vetro, una storia infinita. Alla Fondazione Cini si continua lo studio dei grandi maestri: dopo Carlo Scarpa, è la volta di Napoleone Martinuzzi, qui immagini e video dall’opening
Il legame fra Venezia e l’arte vetraria è antichissimo e ben noto a tutti, anzi a volte anche troppo: eppure non capita di frequente di trovare qualcuno che lo studi con sistematicità e filologia. Ora a farlo ci pensa la Fondazione Giorgio Cini, che in collaborazione con la Pentagram Stiftung ha lanciato Le Stanze del […]
Il legame fra Venezia e l’arte vetraria è antichissimo e ben noto a tutti, anzi a volte anche troppo: eppure non capita di frequente di trovare qualcuno che lo studi con sistematicità e filologia. Ora a farlo ci pensa la Fondazione Giorgio Cini, che in collaborazione con la Pentagram Stiftung ha lanciato Le Stanze del Vetro, progetto culturale pluriennale incentrato proprio sullo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento. Dopo quella dedicata a Carlo Scarpa, ora arriva la seconda mostra del ciclo espositivo focalizzato sulla storia della vetreria Venini, protagonista Napoleone Martinuzzi. In particolare la produzione del periodo 1925-1931.
Curata da Marino Barovier, la mostra – visibile fino al prossimo 1 dicembre – ripercorre cronologicamente tutta la sua produzione: dagli eleganti soffiati trasparenti, alle opere dalla inedita tessitura opaca, dalle sperimentazioni con il vetro pulegoso e a fitte bollicine a quelle con il vetro opaco dalle intense e compatte colorazioni. Interessante il rapporto intrattenuto dal creativo con Gabriele D’Annunzio, che viene documentato con una ricostruzione della stanza che al Vittoriale ospita le opere dell’amico Martinuzzi. La vedete nel video, assieme ad una galleria fotografica che abbiamo raccolto all’opening…
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